“Ai bambini fa molto male”: ultim’ora, questo alimento è pericolosissimo | Le nostre nonne ce lo davano sempre
Bambino che piange - Pexels - sardegnainblog.it
Si tratta di un alimento naturale, che per generazioni è finito nel cucchiaino dei più piccoli. Ma l’ultima scoperta è allarmante
Per tantissime famiglie questo cibo è un ricordo d’infanzia: il cucchiaino prima di dormire, il rimedio “miracoloso” contro la tosse, il piccolo premio messo nel latte o nello yogurt. Le nonne lo usavano con disinvoltura, convinte di fare solo del bene, e per anni nessuno si è davvero posto il problema che potesse nascondere qualche rischio. Anzi, nell’immaginario comune è rimasto legato all’idea di qualcosa di autentico, semplice, quasi terapeutico, soprattutto quando si parla di bambini.
Negli ultimi tempi, però, la voce degli esperti ha iniziato a farsi sentire con più forza. Studi, linee guida e articoli divulgativi spiegano che questo alimento non è affatto innocuo in ogni fase della crescita, soprattutto nei primi mesi di vita.
Il punto non è il gusto dolce o la quantità di zuccheri, ma un pericolo molto più subdolo, legato a ciò che l’occhio non vede e che può mettere in seria difficoltà l’intestino ancora immaturo dei neonati. Da qui il messaggio netto rivolto ai genitori: attenzione, perché sotto una certa età il rischio è reale.
Il “segreto” svelato: il problema è proprio il miele nei primi 12 mesi
L’alimento finito sotto accusa è il miele. Come ricorda l’approfondimento di Wine and Food Tour, ai bambini sotto i 12 mesi non andrebbe dato in nessun caso. Il motivo non ha a che fare con le calorie, ma con le possibili spore capaci di produrre tossina botulinica: in un adulto o in un bimbo più grande la flora batterica intestinale è in grado di contrastarle, mentre in un lattante l’equilibrio intestinale è ancora troppo fragile.
È qui che entra in gioco il rischio di botulismo infantile, una problematica rara ma grave, proprio perché l’organismo del neonato non ha ancora gli “strumenti” per difendersi. Nel pezzo viene spiegato con decisione che sotto l’anno di età il miele va escluso del tutto dall’alimentazione del bambino, anche in quantità minime e anche quando qualcuno sostiene che “tanto è naturale”. Il concetto è semplice: finché l’intestino non è maturo, quel cucchiaino che per le nonne era un gesto d’affetto oggi viene considerato un gesto da evitare con fermezza.

Quando il miele diventa sicuro (e come usarlo senza esagerare)
Superata la soglia dei 12 mesi, e ancora meglio dopo i 24 mesi, il discorso cambia: secondo gli esperti citati da Wine and Food Tour, il miele può diventare un dolcificante naturale per i bambini più grandicelli, sempre in piccole quantità. Viene ricordato che alcuni tipi, come quelli di eucalipto, abete o castagno, hanno proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie interessanti, utili in periodi di stress o quando il bimbo è debilitato. Ma resta un prodotto ricco di zuccheri, da usare con misura e mai come se fosse un farmaco miracoloso.
La regola pratica è chiara: niente miele nel primo anno di vita, via libera solo dopo, valutando con il pediatra come inserirlo e ricordando che un semplice cucchiaino può bastare. Leggere con attenzione le indicazioni ufficiali e abbandonare abitudini tramandate ma non più sicure permette ai genitori di proteggere davvero i bambini, senza rinunciare in futuro a un alimento che, usato al momento giusto, può restare un piccolo piacere della tavola di famiglia.
