Svolta auto elettriche: la ricarica durerà appena 5 minuti | Ti prendi un caffè e il pieno è fatto
Auto elettrica - Pexels - sardegnainblog.it
Una nuova batteria rivoluziona le auto elettriche: in cinque minuti alla colonnina fai il pieno e torni in strada finito il caffè.
Chi usa o sta valutando un’auto elettrica sa che il vero limite non è solo il prezzo, ma la somma di soste lunghe, colonnine occupate e ricariche da programmare con attenzione.
L’idea di fermarsi il tempo di un caffè e ripartire con il “pieno” fatto è sempre sembrata più uno slogan che una possibilità concreta, soprattutto per chi percorre molti chilometri ogni settimana.
Intanto, lontano dai distributori sotto casa, i laboratori lavorano su una nuova generazione di batterie pensate proprio per abbattere questi limiti. Non si parla di piccoli ritocchi, ma di un salto di scala: più autonomia, rifornimenti lampo, tecnologie diverse dalle attuali celle agli ioni di litio.
Nelle ultime settimane, da un grande Paese asiatico, è arrivata la notizia di un progetto che vuole cambiare per sempre il modo in cui immaginiamo l’auto elettrica di domani.
Dalla Cina la batteria che punta al pieno in 5 minuti
Secondo quanto riportato da Money.it, la vera svolta arriva dalla Cina, dove il colosso tecnologico Huawei ha depositato un brevetto per una batteria allo stato solido a base di solfuri con numeri da capogiro: fino a 3.000 chilometri di autonomia teorica e una ricarica completa in circa 5 minuti. In pratica, la sosta alla colonnina diventerebbe rapida quanto un normale rifornimento di carburante, con una densità energetica molto superiore a quella delle batterie oggi montate sulle auto in circolazione.
Nel quadro tracciato da Money.it, Huawei non è l’unico attore, ma è quello che spinge l’asticella più in alto. Altri gruppi stanno lavorando su accumulatori più efficienti e veloci da ricaricare, ma nessuno, al momento, ha presentato brevetti con valori paragonabili. La Cina concentra una quota altissima dei brevetti sulle batterie allo stato solido e corre per consolidare il proprio vantaggio, mentre colossi come Toyota si fermano a prototipi che promettono circa 1.200 chilometri di autonomia e ricariche in dieci minuti.

Perché la rivoluzione non è ancora alla portata di tutti
Dietro l’annuncio brillante, però, c’è anche la parte meno spettacolare di questa rivoluzione. La nuova batteria di Huawei, spiegano ancora da Money.it, è oggi soprattutto un progetto industriale su carta: i materiali necessari sono costosi, le lavorazioni complesse e, soprattutto, le infrastrutture in grado di gestire ricariche così spinte praticamente non esistono. Portare davvero su strada una tecnologia del genere significa ripensare colonnine, reti elettriche e modalità di rifornimento nelle città e lungo le autostrade.
Per questo, almeno nel breve periodo, il rischio è che queste batterie trovino spazio solo su pochi modelli di fascia alta o in applicazioni di nicchia, dove il costo conta meno della prestazione. Nel medio periodo, però, se i test confermeranno anche solo parte di quanto promesso, lo scenario cambierebbe: autonomie paragonabili a un pieno di carburante tradizionale, viaggi lunghi senza ansia da colonnina e soste ridotte al tempo di un cappuccino. La sfida sarà trasformare questo brevetto in una tecnologia accessibile, perché solo allora la frase “ti prendi un caffè e il pieno è fatto” potrà diventare la nuova normalità delle auto elettriche.
