IMU, svolta per chi ha almeno un fratello | Da oggi ti spetta uno sconto: 50% in meno sulla spesa totale
IMU (pexels) - sardegnainblog.it
IMU, chi ha una casa e un fratello spera nello sconto del 50%, ma la legge è chiara e non perdona equivoci a fine anno
Ogni dicembre milioni di italiani fanno i conti con l’IMU, la tassa sulla casa che pesa come poche altre sul bilancio familiare. Chi possiede più immobili cerca in ogni modo agevolazioni e sconti, soprattutto se ha intenzione di lasciare una casa a disposizione di un parente stretto senza affitto, tramite il famoso comodato d’uso gratuito.
Proprio qui entra in gioco un equivoco diffusissimo: molti proprietari sono convinti che basti avere almeno un fratello o una sorella per ottenere lo sconto IMU del 50%, semplicemente concedendo l’immobile in uso gratuito al proprio familiare.
L’idea di “svolta per chi ha un fratello” è affascinante, ma la normativa racconta una storia molto diversa e, se la si interpreta male, si rischia di pagare l’imposta per intero credendo invece di avere diritto a un forte taglio.
Sconto IMU 50%: cosa dice davvero la legge sul comodato
La riduzione del 50% dell’IMU nei casi di comodato d’uso nasce dall’articolo 1, comma 747, della Legge 160/2019. La norma prevede lo sconto solo se l’immobile non è di lusso, se viene usato come abitazione principale dal comodatario, se il contratto è regolarmente registrato e se il proprietario risiede e dimora abitualmente nello stesso comune in cui si trova la casa concessa in comodato. Ma soprattutto richiede un legame di parentela in linea retta di primo grado tra chi concede l’immobile e chi lo utilizza.
Ed è qui che cade l’illusione: i fratelli non sono parenti di primo grado, ma di secondo grado. Il beneficio del 50% spetta quindi solo nel rapporto genitori–figli (figlio che concede casa al genitore o viceversa), mentre un comodato tra fratelli, anche se regolarmente registrato e con tutte le altre condizioni rispettate, non dà diritto a nessuna riduzione dell’IMU. Avere un fratello, da solo, non basta a tagliare la tassa a metà.

Come ottenere davvero lo sconto e quando il fratello resta escluso
Per sfruttare davvero lo sconto IMU al 50% bisogna quindi muoversi in modo corretto: l’immobile va concesso in comodato a un figlio o a un genitore che lo usi come abitazione principale, il contratto deve essere registrato, la casa non può rientrare nelle categorie catastali di lusso e il proprietario deve possedere solo quell’immobile (oltre eventualmente alla propria abitazione principale nello stesso comune). Solo incastrando tutte queste condizioni il comune applicherà la riduzione sulla base imponibile IMU.
Se invece l’immobile è occupato dal fratello con un comodato, il proprietario continua a pagare l’IMU senza alcuno sconto, perché la legge non estende il beneficio ai parenti di secondo grado. La vera “svolta” per chi ha almeno un fratello è quindi un’altra: conoscere bene le regole, evitare di fare affidamento su agevolazioni che non esistono e valutare, con un consulente, se sia possibile riorganizzare il patrimonio familiare puntando sui rapporti genitori–figli, gli unici che permettono davvero di dimezzare l’imposta sulla casa.
