Sigarette, spunta l’aumento più grosso di sempre | 3 euro in più a pacchetto: potranno fumare solo i ricchi
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Sigarette, in Europa si prepara il rincaro più pesante di sempre: per molti fumatori il pacchetto rischia di diventare un lusso.
Il prezzo delle sigarette è già salito più volte negli ultimi anni, ma quello che si sta discutendo ora rischia di essere un vero salto di livello.
Per i fumatori italiani si profila uno scenario in cui accendere una sigaretta non sarà più un gesto “normale”, ma un’abitudine da mettere seriamente in conto nel bilancio familiare. Altro che piccoli ritocchi da qualche centesimo: questa volta si parla di un aumento che cambierebbe del tutto la percezione del pacchetto di bionde.
Al centro della partita c’è il sistema delle accise sul tabacco, cioè le tasse che pesano su ogni confezione. L’obiettivo ufficiale è quello di ridurre il consumo di prodotti dannosi per la salute e, allo stesso tempo, di armonizzare le regole fiscali tra i vari Paesi europei. In pratica, portare tutti verso livelli di prezzo più alti, per scoraggiare il fumo e colmare le differenze tra gli Stati dove oggi le sigarette costano molto poco e quelli dove sono già carissime.
Il problema è che, guardando ai numeri che circolano, per chi fuma si tratterebbe di una vera stangata.
Fino a 3 euro in più a pacchetto: cosa vuole fare Bruxelles
Nel mirino c’è una revisione della direttiva europea sulle accise dei tabacchi, che punta ad aumentare in modo significativo il carico fiscale su sigarette, prodotti a base di nicotina e perfino sulle e-cig. Per l’Italia le stime parlano di un possibile rincaro “massimo” fino a 3 euro in più a pacchetto, un livello mai visto prima. Anche con questo balzo resteremmo comunque sotto Paesi come Irlanda e Norvegia, dove il prezzo supera già i 13 euro, ma per chi oggi paga tra i 5 e i 6 euro a confezione sarebbe un cambio di scenario brutale.
La novità arriverebbe peraltro in un contesto già pesante: la legge di Bilancio 2026 italiana prevede un aumento interno di circa 60 centesimi a pacchetto nell’arco di tre anni. Sommare la spinta europea al rialzo nazionale significa trasformare il pacchetto in un prodotto quasi “di lusso”, alla portata sempre più dei redditi più alti rispetto a chi fa fatica ad arrivare a fine mese.

I tabaccai lanciano l’allarme: boom di contrabbando e incassi record
Contro questo progetto si schierano in blocco i tabaccai italiani, che denunciano un rischio concreto: un aumento così violento, spiegano, finirebbe per alimentare il mercato illecito e il contrabbando di sigarette a basso costo, con danni enormi per le rivendite regolari, per l’erario e per la salute di chi comprerebbe prodotti fuori dai controlli europei. Secondo le associazioni di categoria, gli esempi di Paesi come Francia, Irlanda e Paesi Bassi dimostrano che quando i prezzi salgono troppo in fretta il traffico illegale si espande in modo incontrollato.
Dall’altra parte c’è chi vorrebbe spingersi ancora oltre: alcune associazioni mediche hanno addirittura proposto aumenti di 5 euro a pacchetto, sostenendo che una stangata del genere ridurrebbe drasticamente il numero di fumatori e porterebbe nelle casse pubbliche oltre 13 miliardi di euro l’anno, da destinare al sistema sanitario per curare le malattie legate al fumo. Una motivazione ufficialmente “di salute pubblica”, certo, ma che per milioni di fumatori suona come la più allucinante delle verità: pagare sempre di più, fino a rendere le sigarette un vizio per pochi, mentre lo Stato incassa cifre record sulle loro dipendenze.
