Caldaie addio per sempre | Fissata la scadenza ufficiale: da questa data saranno bandite
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Novità in vista: una decisa accelerazione verso la cosiddetta transizione energetica può portare alla dismissione delle caldaie domestiche
Una brusca e decisa accelerazione: l’Unione Europea stavolta ha deciso di fare sul serio e in vista della cosiddetta transizione energetica si è posta un obiettivo ambizioso ma essenziale per il futuro del Vecchio Continente.
Il riscaldamento globale è un nemico subdolo e letale che va combattuto con provvedimenti forti e drastici. Va letta in tal senso la scelta di eliminare gradualmente tutte le classiche caldaie a metano per il riscaldamento domestico.
Tale misura è parte integrante della Direttiva UE “Case Green” (Energy Performance of Buildings Directive – EPBD), il cui scopo è rendere il patrimonio edilizio europeo a emissioni zero entro il 2050, migliorando drasticamente l’efficienza energetica degli edifici.
Il piano della Commissione Europea non prevede un divieto immediato e radicale, ma una graduale e progressiva messa al bando di tutti i combustibili fossili all’interno degli impianti di riscaldamento.
Il piano UE e la messa al bando progressiva
Le misure previste dalla Direttiva EPBD mirano a raggiungere due obiettivi in particolare: lo stop agli incentivi Statali a partire dal 2025, destinati all’installazione di caldaie che utilizzano esclusivamente combustibili fossili, incluso il metano. Gli incentivi saranno reindirizzati verso tecnologie più pulite.
Entro il 2040 è poi previsto il divieto totale di installare caldaie a combustibili fossili. Questo significa che a partire da quella data gli impianti di riscaldamento dovranno essere basati su alternative a emissioni zero. L’obiettivo è spingere i Paesi membri e i cittadini a passare a soluzioni come le pompe di calore, i sistemi solari termici o il teleriscaldamento efficiente, considerate le tecnologie chiave per la decarbonizzazione del settore edilizio.

Misure concrete e incentivi per l’efficienza
La Direttiva UE “Case Green” non si limita ad imporre divieti, ma introduce anche strumenti e obblighi per favorire l’efficienza energetica edilizia. Tra questi spiccano il raggiungimento delle classi energetiche: vengono stabiliti obiettivi minimi di prestazione energetica e in tal senso gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033.
Questi standard richiedono interventi di isolamento e modernizzazione degli impianti. Sebbene la Direttiva non definisca i singoli meccanismi nazionali essa richiede agli Stati membri di adottare misure finanziarie e incentivi (come prestiti agevolati, detrazioni fiscali o bonus specifici) per aiutare i proprietari a sostenere i costi della ristrutturazione e del passaggio a sistemi di riscaldamento green.
