Affitto, altro che soldi buttati | Da oggi cambia tutto: verranno scalati dall’acquisto della casa
I soldi dell'affitto non si buttano - Wikicommons - Sardegnainblog.it
Non è sempre vero che i soldi dell’affitto siano a fondo perduto. Esiste la seria possibilità di utilizzarli in sede di acquisto della casa
Nel panorama immobiliare italiano, spesso complesso e oneroso per chi desidera acquistare la propria prima casa, esiste una formula contrattuale ancora poco conosciuta dalla maggior parte dei cittadini ma estremamente vantaggiosa.
Un meccanismo che concerne l’affitto, il sistema più diffuso dalla notte dei tempi per avere un appartamento. È convinzione diffusa e tutto sommato corretta che la spesa per pagare l’affitto di una casa sia un investimento a fondo perduto.
In grandi linee è così, ma ora esistono degli escamotage per rendere il canone di locazione assai prezioso, in particolare nel momento in cui si porta avanti una transazione per l’acquisto della casa stessa.
Stiamo parlando del cosiddetto ‘Affitto con riscatto’ o più tecnicamente del contratto di “Rent to Buy“. Questa clausola legale e regolamentata, offre una via d’accesso alla proprietà immobiliare alternativa al tradizionale mutuo bancario.
Un sistema valido ed efficace
Si tratta di un meccanismo è semplice ma efficace: l’aspirante acquirente paga regolarmente un canone mensile al proprietario dell’immobile proprio come in un normale contratto di locazione. La grande differenza risiede nel fatto che il canone viene diviso in due quote distinte: la ‘quota affitto’, vale a dire la parte destinata al proprietario come corrispettivo per l’utilizzo immediato dell’immobile, coprendo costi e rendimento e la ‘quota anticipo‘ che viene accantonata dal proprietario e funge da vero e proprio anticipo sul prezzo finale di vendita.
In pratica l’inquilino non sta semplicemente pagando un affitto “a fondo perduto” ma sta gradualmente accumulando il capitale necessario per l’acquisto. Al termine del periodo concordato che può variare tipicamente da 3 a 10 anni l’inquilino ha la facoltà, ma non l’obbligo di esercitare il diritto di riscatto e acquisire la piena proprietà dell’immobile.

Come funziona e quali sono i vantaggi
Questa formula offre vantaggi notevoli per entrambe le parti, ma soprattutto per l’acquirente che si può permettere di bloccare l’immobile al prezzo pattuito sin dall’inizio del contratto, proteggendosi da eventuali aumenti di valore futuri, e di costruire l’anticipo versando quote mensili gestibili. L’inquilino dal canto suo ha un lungo periodo per migliorare la propria situazione creditizia e patrimoniale, rendendo più facile ottenere un mutuo per la parte restante del prezzo al momento del riscatto.
La clausola “Rent to Buy” è stata introdotta nel nostro ordinamento con il Decreto Sblocca Italia del 2014, ma rimane una soluzione che pochissimi compratori e venditori prendono in considerazione, preferendo la rigidità della compravendita immediata o della locazione pura. Perché funzioni il contratto deve essere trascritto nei registri immobiliari per proteggere l’inquilino da possibili ipoteche o pignoramenti che potrebbero intervenire nel frattempo a carico del proprietario.
