Assegno di mantenimento, il matrimonio non c’entra più nulla | Da oggi si paga a prescindere: allarme per gli ex partner

Assegno di mantenimento (Canva) Sardegnainblog.it
Pensavi che bastasse non essere sposati per evitare l’assegno di mantenimento? Beh, ti sei sempre sbagliato di grosso. Ecco perché..
Fino a poco tempo fa, si credeva che l’assegno di mantenimento fosse un affare legato unicamente al divorzio o alla separazione tra marito e meglio. Ma cosa accadrebbe se ti dicessimo che non è esattamente così? Le nuove regole della Legge stanno rivoluzionando il panorama e facendo discutere tutti quanti.
Ma ecco nel dettaglio per quale motivo, senza saperlo, potresti essere costretto a pagare a prescindere da un paio di fedi!
L’assegno di mantenimento è una somma di denaro che il giudice può stabilire a carico di un ex partner dopo la separazione, il divorzio o lo scioglimento di un’unione civile. L’obiettivo? Garantire un equilibrio economico per entrambe le parti. Può essere periodico (quindi mensile o una tantum (ossia un’unica somma scelta dal giudice per chiudere i rapporti).
Tuttavia, alcune novità potrebbero travolgere migliaia di ex partner italiani, anche quelli che non hanno mai detto ‘sì’ davanti a un altare.
Le nuove trappole di cui non tutti sono a conoscenza
Se pensi che si tratti solamente di una questione di principio ti sbagli di grosso, perché esistono alcuni dettagli pratici che in molti scoprono troppo tardi. Ad esempio troviamo: gli adeguamenti automatici, i pagamenti solo tracciabili, i pignoramenti diretti, le nuove convivenze e i figli adulti non autonomi. In ognuno di questi casi, il mantenimento può subire delle variazioni o continuare finché non viene trovata un’occupazione stabile.
E qui arriva però la vera rivoluzione: l’assegno non è più legato esclusivamente al matrimonio. Oggi anche le unioni civili possono aprire la porta al mantenimento post-rottura, Ecco perché.
Cosa decide il giudice sull’assegno di mantenimento
Come riportato da Uspms.it, il tribunale è obbligato a valutare una serie di fattori: durata della relazione, contributo alla vita di coppia, eventuali rinunce professionali, età e salute del partner. L’assegno può quindi rappresentare una doppia funzione: sostenere chi ha meno entrate e riequilibrare i sacrifici fatti durante la convivenza. Può essere pagato in rate periodiche o, in alternativa, in un’unica soluzione. Attenzione però: le cifre non sono fisse e vengono adeguate all’inflazione. Tradotto? L’assegno di mantenimento non è più un tema confinato alle coppie sposate, ma può toccare a chiunque abbia condiviso un percorso di vita formalizzato.
Insomma, se fino a questo momento avevi deciso di non sposarti proprio per questa ragione, sappi che non ci sarà più niente che potrà salvarti!