Pensione di reversibilità, arrivano gli arretrati | Festa grande in Italia: una cifra del genere non l’avevi mai vista

Novità sulle pensioni di reversibilità - Wikicommons - Sardegnainblog.it
La pensione di reversibilità è uno dei pilastri del welfare nel nostro Paese. E adesso c’è una grande notizia per i coniugi sopravvissuti
Com’è noto uno dei pilastri del welfare italiano, lo stato sociale che caratterizza da sempre il nostro Paese, è la pensione di reversibilità. Si tratta della pensione percepita da chi tra marito e moglie rimane vedovo a causa della scomparsa del coniuge.
La pensione di reversibilità a tutt’oggi resta un tema complesso che spesso genera dubbi e incertezze, in particolare quando si tratta di ex coniugi. A tal proposito è doveroso prendere a modello una recente sentenza della Corte di Cassazione.
La Suprema Corte ha infatti chiarito una volta per tutte un punto cruciale: all’ex coniuge che ha ricevuto un importo inferiore a quello che gli era dovuto spettano gli arretrati della pensione di reversibilità.
Questa decisione è a suo modo storica e rappresenta una novità importante: riapre infatti la possibilità per molti di chiedere un ricalcolo dell’assegno e di conseguenza di ottenere il rimborso delle somme non percepite.
Pensione di reversibilità, grande novità in vista
La normativa sulla pensione di reversibilità prevede che in caso di morte del pensionato, il coniuge superstite abbia diritto a una parte della sua pensione. Ma cosa succede se il pensionato aveva divorziato e il nuovo coniuge è ancora in vita? In molti casi infatti, l’ex coniuge ha diritto a una quota della pensione di reversibilità, al pari del nuovo. La suddivisione dell’assegno non è automatica ma dipende da una serie di fattori come la durata del matrimonio, l’entità dell’assegno di mantenimento e le condizioni economiche dell’ex coniuge.
La sentenza della Cassazione interviene proprio su questo aspetto, stabilendo che se l’ex coniuge ha ricevuto una quota inferiore a quella che gli spettava per legge, ha il diritto di chiedere gli arretrati. La decisione è un passo importante per tutelare i diritti di chi a causa di errori di calcolo o di interpretazione della legge ha subito un danno economico.
L’importanza della sentenza della Cassazione
Per ottenere il rimborso è necessario presentare una domanda all’INPS, allegando tutta la documentazione necessaria per dimostrare il proprio diritto. La domanda deve essere accompagnata da una serie di documenti come la sentenza di divorzio, l’atto di matrimonio e i dati relativi alla pensione del defunto. È importante agire il prima possibile, in quanto il diritto agli arretrati è soggetto a prescrizione.
Questa sentenza rappresenta una vittoria per i diritti degli ex coniugi e un segnale che il sistema previdenziale si sta muovendo verso una maggiore equità. La possibilità di chiedere gli arretrati è una boccata d’ossigeno per molte famiglie che si trovano in difficoltà economiche.