Norbello, il ritorno del Pane Simbula | Da rito delle feste a tradizione quotidiana: ecco come si fa

Ecco come si crea il pane simbula - SardegnaInBlog.it (Screenshot video YouTube)
Norbello, tutto quello che serve sapere sulla preparazione del pane Simbula: da rito delle feste a tradizione quotidiana
Alzi la mano chi è che conosce il pane Simbula? Ovviamente un sardo doc sa benissimo di cosa stiamo parlando. Già, ma tutti voi conoscete quale sia il rito della preparazione? Probabilmente molti di voi non lo sanno. Nessun problema.
A fare il punto della situazione ci hanno pensato direttamente Cladio Piras e Sabrina Rosmarino, ovvero i titolari del panificio “Su Framentazu” di Domusnovas Canales, frazione di Norbello.
Se in un primo momento veniva utilizzato per le feste, adesso viene utilizzato per tutti i momenti di vita delle persone. Ergo: tutti i giorni. Quali sono gli ingredienti? Semola di grano duro Cappelli, acqua, sale (dai 15 ai 20 grammi) e lievito madre.
Per la preparazione: dopo aver fatto l’impasto si preparano le forme che vengono chiamate “Tres melas”. Vale a dire le “tre mele”. Dopodiché si fanno gli intagli con su pintapane e fatte di diverse forme. Veniva creato per festività importanti come il matrimonio.
Pane Simbula, tutto quello che serve sapere per la creazione e non solo
Probabilmente non tutti sapevano che veniva regalato anche a coppie che desideravano avere un figlio. Un augurio di fertilità alla coppia. La speranza, infatti, è che potessero arrivare tanti figli e formare una grande famiglia. Dopo che vengono intagliati e dato loro forma vengono fatti lievitare.
Dopo che è stata raggiunta la lievitazione (che può variare dalle 8 alle 10 ore) si può procedere nell’infornare il pane. Il lievito madre dà una lievitazione lenta ed un processo di preparazione molto lungo. Ovviamente dipende anche da quanto lievito viene utilizzato e, soprattutto, da quanto sia idratato l’impasto.

Pane Simbula, dalle festività all’utilizzo quotidiano
Subito dopo la lievitazione il pane viene ripassato con le forbici e viene lavorato su pintapane. L’obiettivo è che la cottura non si sformi, ma almeno la forma deve essere uguale a quella che gli era stata data in precedenza.
Successivamente viene fatto riposare e, di conseguenza, si inforna per un massimo di 12 minuti a circa 280°. La temperatura, di conseguenza, tenderà a scendere. Soprattutto perché il pane assorbe la temperatura, evapora l’acqua che si trova al suo interno ed arriva attorno ai 200°.