Italia in zona arancione o rossa fino al 30 aprile, possibili deroghe per zone gialle e bianche!

Mario Draghi, presidente del consiglio italiano

Italia in zona arancione o rossa fino al 30 aprile 2021: il Consiglio dei Ministri ha varato un nuovo Decreto Legge che prevede nuove “Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici“. Le misure in esso contenute saranno in vigore dal 7 al 30 aprile 2021 prevedono la zona arancione o rossa obbligatoria in tutta Italia fino a fine mese, con le regole attuali in larga parte mantenute. E se chi ha i numeri per la zona rossa continuerà a entrarvi automaticamente, chi avrà invece i numeri per la zona gialla o bianca dovrà negoziarne l’ottenimento con il Governo centrale.

In buona sostanza il testo del decreto prevede la proroga fino al 30 aprile 2021 dell’applicazione delle disposizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 marzo 2021 (salvo che le stesse contrastino con quanto disposto dal medesimo decreto-legge) e di alcune misure già previste dal decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30.

Introdotti anche l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario, lo scudo penale per chi vaccina e sancita la ripresa dei concorsi pubblici i presenza dal 3 maggio 2021.

Tutta Italia in zona arancio o rossa fino al 30 aprile 2021:

L’Italia resta arancione o rossa fino al 30 aprile, significa che per tutto il mese verranno applicate anche alle zone gialle delle misure della zona arancione. Introdotta la possibilità di deliberare in Consiglio dei ministri un allentamento delle misure, qualora lo consentano l’andamento dell’epidemia e l’attuazione del piano vaccini.

Di conseguenza se un territorio avrà dati da zona gialla o bianca, come speriamo possa essere la Sardegna, il governo potrà decidere di valutare un allentamento delle misure, a partire dalle riaperture a pranzo dei ristoranti. In realtà la situazione in gran parte d’Italia rimane complicata, basti pensare che ben 8 regioni rimarranno in rosso almeno fino al 20 aprile.

Come si entra in zona rossa:

Quanto alla zona rossa, viene confermato che essa scatta automaticamente sia nelle regioni con Rt sopra 1,25 sia in quelle dove l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, sulla base dei dati validati dell’ultimo monitoraggio disponibile.

Lockdown locali:

Confermata anche la possibilità per i presidenti di regione possono far scattare lockdown territoriali nelle province in cui l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti oppure nelle aree in cui la circolazione di varianti di SARS-CoV-2 determina alto rischio di diffusività o induce malattia grave.

No visite a parenti o amici in zona rossa:

Diversamente da quanto possibile fare per il weekend di Pasqua e Pasquetta, fino al 30 aprile nelle zone rosse NON sarà consentito andare a trovare parenti o amici. Le visite, una sola volta al giorno e in non più di due persone, saranno invece consentite in zona arancione, ma solo all’interno del comune di residenza.

Si torna a scuola, no ordinanze restrittive dai Governatori:

Dopo Pasqua, dal 7 al 30 aprile 2021, si torna a scuola in presenza. Ma non solo, viene assicurato inderogabilmente, sull’intero territorio nazionale, lo svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia, nonché dell’attività didattica del primo ciclo di istruzione e del primo anno della scuola secondaria di primo grado. In pratica si andrà in classe fino alla prima media nelle zone rosse.

Per i successivi gradi di istruzione è confermato lo svolgimento delle attività in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca in zona arancione mentre in zona rossa le relative attività si svolgono a distanza, garantendo comunque la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

Ma soprattutto la parola “inderogabilmente” significa che i governatori non potranno più emanare ordinanze più restrittive rispetto alle misure governative per sospendere l’attività in presenza.

Concorsi pubblici in presenza dal 3 maggio:

Ripartono i concorsi pubblici, da un lato infatti vengono dispone speciali deroghe, come lo svolgimento di una sola prova scritta e una orale, con modalità decentrate. Si prevedono inoltre modalità ulteriormente semplificate (prova orale facoltativa) per i concorsi relativi al periodo dell’emergenza sanitaria e la possibilità a regime per le commissioni di suddividersi in sottocommissioni. Cosa ancora più importante, dal 3 maggio 2021 i concorsi riprenderanno in presenza nel rispetto delle linee guida del Comitato tecnico-scientifico.

Scudo penale per i vaccinatori:

Lo scudo esclude la responsabilità penale del personale medico e sanitario incaricato della somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2, per i delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose commessi nel periodo emergenziale, allorché le vaccinazioni siano effettuate in conformità alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative.

Obbligo vaccinazione anti Covid-19:

  • Al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza, il decreto introduce disposizioni volte ad assicurare l’assolvimento dell’obbligo vaccinale da parte del personale medico e sanitario.

E chi non si vaccina?

La mancata vaccinazione determina la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio. Insomma, in caso di inottemperanza non c’è il licenziamento, ma sono possibili l’assegnazione a diverse mansioni ovvero la sospensione della retribuzione.