Agnello di Sardegna IGP, cresciute le vendite nel 2020!

Agnello di Sardegna IGP, aumentate le vendite nel 2020: nell’anno che il mondo intero ricorderà per la pandemia da Covid-19, in Sardegna ci sono stati anche eventi positivi, uno ad esempio è l’incremento delle vendite degli agnelli di Sardegna IGP, sia in Italia che all’estero.
Per la precisione le vendite di agnello sardo certificato sono aumentate del +8% in Italia e del +2% all’estero, dove il mercato di riferimento è rappresentato dalla Spagna.
Vendite carne di agnello di Sardegna Igp a 4.300 tonnellate nel 2020:
Scendendo ulteriormente nel dettaglio e parlando di numeri, il mercato ha assorbito ben 4.300 tonnellate di carne di Agnello di Sardegna Igp, per un fatturato di oltre 40 milioni di euro.
Per fare un raffronto a livello nazionale, la produzione annuale Italiana di carni fresche certificate Dop/Igp ammonta a 14 mila tonnellate per un fatturato complessivo di 92 milioni di euro alla produzione e 196 milioni al consumo.
Migliora la sensibilità nei confronti dei prodotti certificati:
Migliora quindi la sensibilità del pubblico nel confronto delle carne, e dei prodotti in genere, certificati. così spiega Battista Cualbu, presidente del Contas (“Consorzio di Tutela dell IGP Agnello di Sardegna“):
Dati che ci fanno ben sperare perché significa che sta aumentando l’attenzione e la sensibilità a favore della origine di ciò che mangiamo, con attenzione alla salute e all’economia dei territori.
Ma migliora anche la sensibilità dei produttori, con 250 nuove iscrizioni al consorzio registrate nel 2020, che hanno permesso un aumento del +10,5% il numero di capi IGP macellati nel 2020, per un totale di 754 mila agnelli, che rappresentano il 75% dell’intera produzione regionale e il 60% di quella nazionale.
Lock down e contributi:
Quanto al crollo delle vendite nella prima Pasqua in lockdown, il governo ha concesso per due anni alla filiera ovina un contributo straordinario di 9 euro/capo per gli Igp nati, allevati e macellati in Italia nei mesi di marzo e aprile nelle annualità 2019 e 2020 al fine di coprire parte delle perdite subite a causa del Covid.