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Tuerredda, proposto il numero chiuso: “Tuerredda agonizza e, continuando così, fra qualche anno ne rimarrà solo il ricordo“. Si conclude così l’articolo denuncia scritto sul sito del Grig (Gruppo di intervento giuridico),  l’associazione ambientalista sarda analizza infatti con preoccupazione la situazione della spiaggia di Tuerredda, in territorio di Teulada, nel sud ovest della Sardegna. Tuerredda è una delle spiagge più belle della Sardegna, ma ogni estate viene assediata da torme di turisti e bagnanti, tanto da rischiare di scomparire. L’associazione chiede perciò severe misure di intervento per la salvaguardia dell’arenile, come ad esempio quelle applicate da quest’anno a La Pelosa

Così scrive il Grig sul proprio blog:

Soffocata, coperta da ombrelloni e lettini, ridotta a una kasbah, assediata da centinaia di auto roventi sotto il sole, avvolta da olio solare e odori da cucina. Solo il mare, dove yacht e gommoni parcheggiano in doppia fila, mantiene gli straordinari colori del Mediterraneo. La sabbia non si vede più, calpestata da migliaia di presenze quotidiane.

E individuando come soluzione:

La spiaggia di Tuerredda dovrebbe esser salvata da un rigido numero chiuso di auto e bagnanti.

Dubbi anche sulla Bandiera Blu che sventola sulla spiaggia, assegnata dalla Fondazione per l’Educazione Ambientale (F.E.E., una Onlus danese), per i criteri di assegnazione ritenuti molto di manica larga e considerato un “grossolano maquillage d’immagine per veri e propri scempi ambientali“. E’ indubbio che il carico antropico su molte delle spiagge sarde più famose sia eccessivo e probabilmente sarà necessario prendere misure restrittive in futuro, affinché i nostri figli e nipoti possano goderne come noi, anche al costo di fare qualche piccolo sacrificio.

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