Furti di sabbia sulle spiagge della Sardegna, già cominciati anche nella primavera 2017!

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Sardegna, stagione turistica muove i primi passi, già cominciati i furti di sabbia: guardate questa valigia, non è passata indenne agli scanner dell’aeroporto di Cagliari-Elmas in questo mese di maggio 2017 e sapete perché? Quei ciottoli bianchi che vedete riempire diversi barattoli sono stati stata trafugati a Cala Goloritzè e Cala Mariolu e lì dovrà tornare. Insomma a nulla sembrano servire le campagne di sensibilizzazione, sul web, sui media e persino negli aeroporti ancora in troppi voglio un pezzo di Sardegna da riportare a casa, pensate che solo nel 2015 nello scalo aeroportuale del sud Sardegna ne sono state sequestrate 5 tonnellate di sabbia rubate.

E non si parla di sola sabbia, anche il ciottolato non è asportabile e no, neanche le conchiglie. La motivazione è semplice, sebbene si trovino miliardi di tonnellate di sabbia, esse si sono depositate durante centinaia di migliaia di anni, nel frattempo le stagioni sono diventate più asciutte e i fiumi portano in mare meno sedimenti, anche perché spesso sono bloccati dalle grandi dighe che imprigionano l’acqua per usi civici. La creazione di strutture portuali ha poi portato al mutamento delle correnti, senza contare l’innalzamento dei mari e i fenomeni climatici sempre più violenti. Insomma, a causa dell’erosione quasi tutte le spiagge sarde sono in arretramento, portare via la sabbia accelera questo processo, cagionando un ulteriore grave danno all’ecosistema.

 

Dopo un lungo ponte di festività abbiamo già un consistente bottino di merce requisita. Pubblicato da Sardegna Rubata e Depredata su Giovedì 4 maggio 2017

La battaglia è culturale, bisogna far capire alle persone che portare via un “ricordino” è un comportamento egoistico che danneggia ciò che loro stessi hanno tanto amato, perché se lo facessero tutti il depauperamento delle nostre spiagge accelererebbe ancora, ad un ritmo insostenibile. Vi faccio un esempio. A is Arutas non ci possono essere nuovi apporti, perché la spiaggia è stata creata da un monte che in chissà quale lasso temporale il mare ha letteralmente dissolto, lasciandosi dietro solo l’isola di Mal di Ventre. Ogni “chicco di quarzo” rubato non verrà mai più sostituito da uno nuovo.

Multe da 1500 a 9300 euro per i furti di sabbia:

E ciò malgrado le pene pecuniarie siano salatissime, portare via la sabbia dalle spiagge, anche in modica quantità, è infatti un reato, essendo vietato dall’articolo 1162 del codice della navigazione. La sanzione amministrativa parte da 1.549 euro per salire fino a 9.296 euro. E c’è chi anche è riuscito a finire nel penale con il rischio di 6 mesi di carcere e multa stratosferica da 30 mila euro. Poi veniteci a dire che i traghetti costano cari.

Se volete rimanere aggiornati su questo triste fenomeno, andate alla pagina Facebook “Sardegna rubata e depredata” dalla quale sono state prese questa foto e questo video.

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