Ho pagato per la benzina ma è uscita acqua | Scandalo in Italia, stai alla larga da questi distributori: soldi buttati e motore distrutto
Controlli nei distributori - SardegnaInBlog.it (Pexels Foto)
Un pieno fatto nel posto sbagliato può trasformarsi in un incubo: credi di mettere benzina e invece stai riempiendo il serbatoio di problemi invisibili.
Chi guida tutti i giorni è abituato a preoccuparsi del prezzo alla pompa, degli aumenti improvvisi e delle differenze tra un distributore e l’altro. In pochi, però, immaginano che il vero rischio non sia sempre qualche centesimo in più al litro, ma ciò che non si vede: un carburante che sembra normale, scorre come sempre dalla pistola alla vettura, ma nasconde qualcosa che con la benzina pura ha ben poco a che fare.
Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le segnalazioni di auto finite in officina subito dopo il rifornimento, spesso tutte uscite dallo stesso impianto nel giro di poche ore. Motori che si piantano, vetture che non ne vogliono sapere di ripartire, guasti improvvisi su auto che fino al giorno prima non avevano dato il minimo problema.
Il filo rosso è sempre lo stesso: un pieno appena fatto e, subito dopo, un comportamento anomalo che manda nel panico proprietari e meccanici.
Quando nella benzina c’è acqua: sintomi e danni per il motore
Il problema ha un nome preciso: benzina annacquata, cioè carburante contaminato da acqua che finisce nel serbatoio dell’auto. Anche in percentuali elevate, l’acqua infiltrata può causare guasti immediati: la vettura inizia a perdere potenza, l’auto strattona, l’accelerazione diventa incerta, fino ad arrivare allo spegnimento improvviso del motore. Se in quella situazione si insiste a girare la chiave e a tentare la ripartenza, il rischio è di fare ancora peggio, danneggiando l’impianto d’iniezione o addirittura la testata.
La stangata arriva poi in officina: per svuotare il serbatoio, ripulire il circuito e sostituire i componenti rovinati, il conto può oscillare tra i 600 e i 1.200 euro. Ma come finisce l’acqua nella benzina? Le cause principali sono due: la condensa che si forma all’interno dei serbatoi delle stazioni di servizio – soprattutto se non vengono svuotati e manutenzionati a dovere – e le filtrazioni dovute a guarnizioni logore o impianti difettosi. In presenza di infrastrutture tecniche vecchie o poco curate, l’infiltrazione diventa un pericolo concreto, pronto a finire direttamente nel tuo pieno.

Distributori “low cost” e buone abitudini: come proteggersi davvero
Il tema dei distributori “low cost” entra qui in gioco in modo delicato. La base della benzina è regolata e controllata, ma spesso questi impianti utilizzano meno additivi protettivi, quelli che migliorano la lubrificazione, riducono i residui e difendono dalla corrosione. In un carburante più “povero”, anche una piccola quantità d’acqua può diventare molto più pericolosa. Se a questo si sommano serbatoi poco manutenzionati e controlli sporadici, il rischio di imbattersi in benzina annacquata cresce sensibilmente.
Se dopo un rifornimento la tua auto inizia subito a dare segnali strani, la prima regola è non forzare la ripartenza: meglio fermarsi, chiamare l’assistenza, far trainare il veicolo in officina e chiedere un’analisi del carburante. Se viene accertata la presenza di acqua, potrai far valere i tuoi diritti e chiedere un risarcimento. Per ridurre al minimo il rischio, conviene evitare di fare benzina subito dopo che la stazione ha rifornito i propri serbatoi – quando sedimenti e acqua possono essere più in sospensione – preferire distributori affidabili con buona manutenzione, anche se costano qualche centesimo in più, e non riempire mai il serbatoio fino all’orlo, lasciando un po’ di spazio per limitare la formazione di condensa. Piccole accortezze che possono fare la differenza tra un pieno normale e un pieno capace di distruggere il motore.
