Partita Iva, tremano i forfettari | Al via i controlli dell’Agenzia delle Entrate: ecco cosa controllano

Partita Iva, tremano i forfettari | Al via i controlli dell’Agenzia delle Entrate: ecco cosa controllano

Partita IVA - Wikicommons - Sardegnainblog.it

Partite Iva in regime forfettario sotto la lente del Fisco: basta un errore in dichiarazione per far scattare i controlli

Per i titolari di partita Iva in regime forfettario la stagione dichiarativa non è più una semplice formalità. L’Agenzia delle Entrate ha deciso di concentrare i nuovi controlli su chi gode della flat tax agevolata, andando a cercare incongruenze non solo nei redditi dichiarati, ma anche nei campi che molti considerano “secondari”.

Il rischio è di trovarsi nel mirino non per evasione clamorosa, ma per una dichiarazione dei redditi compilata in modo incompleto. Proprio le informazioni che spesso vengono sottovalutate, quelle percepite come “accessorie”, stanno diventando la chiave per accendere le verifiche automatiche del Fisco e far partire richieste di chiarimenti formali.

A finire al centro della stretta è un quadro specifico del modello Redditi, che per anni molti forfettari hanno liquidato come un mero adempimento burocratico, senza rendersi conto che è proprio lì che l’algoritmo dell’Agenzia va a cercare eventuali anomalie sull’attività svolta.

Controlli a tappeto: il Fisco parte dal quadro “dimenticato”

Come ricorda Money.it, il nuovo fronte caldo per i controlli sui forfettari è il quadro RS. È la sezione della dichiarazione che racconta al Fisco come funziona davvero l’attività: dati settoriali, informazioni gestionali, elementi statistici che servono all’Agenzia delle Entrate per monitorare la produzione e intercettare con facilità comportamenti incoerenti.

Nel regime forfettario non si portano in deduzione i costi effettivi, ma si applica un coefficiente di redditività in base al settore. Proprio per questo il quadro RS, spesso visto come “corredo”, diventa essenziale: se mancano dati, o se sono inseriti in modo errato, scattano controlli formali e richieste di documenti, anche senza sospetti immediati di evasione, solo perché la dichiarazione non consente al Fisco un monitoraggio completo.

Agenzia delle Entrate
Agenzia delle Entrate (ANSA foto) Sardegnainblog.it

Quadro RS sotto la lente: cosa vogliono sapere sui forfettari

Nella pratica, il quadro RS chiede al forfettario di dichiarare elementi molto concreti: quanti veicoli e mezzi di trasporto usa per l’attività e possiede a fine anno (rigo RS375), quanto spende per merci, materie prime e servizi produttivi (RS376), quali costi sostiene per il godimento di beni di terzi come affitti, leasing e noleggi (RS377), quanta spesa per carburante serve ai mezzi dell’attività (RS378), fino ai consumi di energia e telefonia imputabili al lavoro, soprattutto quando si opera da casa in modo promiscuo (RS381).

L’Agenzia delle Entrate confronterà questi numeri con l’attività dichiarata, le utenze, l’uso dei mezzi e il volume di ricavi: se i dati del quadro RS non tornano, o se non vengono compilati affatto, il segnale di incoerenza è immediato. Per chi è in regime forfettario il messaggio è chiaro: non basta indicare correttamente il fatturato, bisogna curare ogni rigo del quadro RS, perché è lì che iniziano i nuovi controlli e da lì può partire l’accesso del Fisco alla propria posizione.

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