Legge 104, NON usare mai più i permessi | Da oggi cambia tutto: ti scalano i soldi dalla busta paga

Novità in vista per i fruitori della Legge 104 - Wikicommons - Sardegnainblog.it
Una novità importante riguarda la Legge 104, quella che disciplina l’assistenza alle persone con problemi di disabilità. Occhio ai permessi
La legge 104 è uno strumento fondamentale per sostenere i lavoratori che assistono un familiare con disabilità grave. Questa normativa fu approvata nell’ormai lontano 1992 ed è stata decisiva per la vita di milioni di persone.
I permessi e il congedo straordinario previsti dalla normativa permettono di conciliare vita lavorativa e assistenza, ma è importante sapere che il loro utilizzo potrebbe avere un impatto sull’importo della pensione futura.
Molti si chiedono se i giorni di assenza dal lavoro per la 104 possano tradursi in una pensione più bassa. La risposta è assai complessa e richiede di analizzare in dettaglio i meccanismi previdenziali.
In linea generale i permessi retribuiti previsti dalla legge 104 (i tre giorni al mese) sono coperti da contribuzione figurativa. Ciò significa che sebbene il lavoratore non versi i contributi, l’INPS accredita una contribuzione virtuale che non incide sull’importo della pensione.
I limiti e le categorie di contributi
Tuttavia la situazione cambia se si utilizza il congedo straordinario, un periodo di assenza dal lavoro più lungo, che può durare fino a due anni. Il congedo straordinario è un periodo di assenza dal lavoro coperto da contribuzione figurativa, ma con un limite: il massimale contributivo annuo. Ciò significa che la contribuzione figurativa non può superare il tetto massimo previsto dalla legge, che per l’anno in corso è di circa 50.000 euro. Questo limite è importante da considerare, soprattutto per i lavoratori con stipendi elevati.
Per fare un esempio pratico se un lavoratore con uno stipendio annuo di 60.000 euro utilizza un anno di congedo straordinario i contributi figurativi che l’INPS verserà per quel periodo saranno calcolati su un importo massimo di 50.000 euro, non sull’intero stipendio. Questa differenza, sebbene minima, potrebbe influire sull’importo della pensione, specialmente per coloro che hanno una carriera lavorativa lunga e uno stipendio elevato.
La Legge 104 e le assenze dal lavoro
Un’altra attenzione va posta sui periodi di assenza dal lavoro non coperti da contribuzione figurativa. Se il lavoratore per un motivo o per l’altro si assenta dal lavoro per un periodo non previsto dalla legge 104, i contributi non verranno versati, con un impatto negativo sulla pensione.
È fondamentale quindi essere informati e prestare attenzione ai dettagli. Un lavoratore che utilizza i permessi della 104 dovrebbe sempre verificare con il proprio datore di lavoro o con l’INPS che i contributi vengano regolarmente versati e che non ci siano differenze tra lo stipendio reale e l’importo su cui vengono calcolati i contributi figurativi.