TFR, a mai più rivederci: una vita di sacrifici buttata al secchio | Hanno deciso di revocarlo per sempre

Addio per sempre al TFR - Wikicommons - Sardegnainblog.it
Il TFR rischia di diventare quanto prima un lontano ricordo. Il Governo ha infatti preso una decisione non proprio gradita ai lavoratori
Considerato finora un pilastro del Welfare nel nostro Paese il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) rischia seriamente di essere cancellato in un batter d’occhio. Questo è ciò che temono milioni di lavoratori dipendenti.
È infatti sul tavolo del Governo Meloni una proposta che sta suscitando un acceso dibattito e scatenato già durissime polemiche, in particolare nel mondo del lavoro e negli ambienti legati alle sigle sindacali.
L’idea, promossa e sostenuta con forza dal sottosegretario al ministero del Lavoro Claudio Durigon, consiste nell’affidare affidare la gestione del TFR stesso direttamente all’INPS, l’Istituto di Previdenza Sociale.
Nelle intenzioni del proponente questo drastico e radicale cambiamento di prospettiva mira a rafforzare la previdenza pubblica, garantendo una maggiore stabilità al sistema senza ricorrere a nuovi tagli o prelievi fiscali.
Addio al TFR, la mossa spiazza tutti
Una mini rivoluzione del genere avrebbe conseguenze significative per i lavoratori, che si troverebbero di fronte a un cambio radicale nella gestione di una parte importante del proprio reddito. L’obiettivo principale della proposta è quello di utilizzare il TFR come una sorta di cassa di risonanza per il sistema pensionistico.
In pratica, i contributi di fine rapporto maturati dai lavoratori resterebbero in gestione pubblica, evitando il trasferimento automatico ai fondi pensione integrativi. L’INPS in questo scenario, diventerebbe il custode di una montagna di denaro, che potrebbe essere utilizzata per investimenti o per coprire le lacune del sistema pensionistico.
Cosa cambia per i lavoratori
Se la proposta dovesse diventare legge le conseguenze per i lavoratori sarebbero immediate e tangibili. Innanzitutto, verrebbe meno la possibilità di richiedere anticipi sul TFR per motivi specifici, come l’acquisto della prima casa o spese mediche straordinarie. Attualmente i dipendenti possono chiedere un anticipo del TFR maturato per queste necessità, ma con la nuova proposta questo diritto verrebbe meno, dato che la gestione passerebbe interamente all’INPS.
In secondo luogo il lavoratore non avrebbe più la possibilità di scegliere di destinare il TFR a un fondo pensione integrativo. Questa scelta, che oggi è una possibilità per tutti i dipendenti, è vista da molti come un modo per integrare la pensione futura. Se il TFR rimanesse all’INPS, questa possibilità verrebbe meno. La proposta di affidare il TFR all’INPS è un’idea innovativa ma solleva anche domande e preoccupazioni. Si rischia infatti di privare i lavoratori di uno strumento di liquidità e di investimento.