West Nile, torna l’allarme in Sardegna | Terzo caso confermato: anziano grave ricoverato a Cagliari

Confermato terzo caso di West Nile a Cagliari - SardegnaInBlog.it (Foto Facebook)
West Nile, torna nuovamente l’allarme in Sardegna: confermato il terzo caso. Si tratta di un anziano ricoverato a Cagliari
Un nuovo episodio di infezione dal virus “West Nile” preoccupa la Sardegna. Il nuovo caso è stato registrato nella provincia di Oristano. Il numero dei casi ufficiali, che ha colpito l’isola, sale a tre.
Aumenta, sempre di più, la preoccupazione per quanto riguarda le autorità sanitarie per via della diffusione e per il potenziale rischio per la popolazione. L’anziano ricoverato è residente a Villaurbana.
L’uomo presenta delle patologie pregresse ed è stato trasferito all’ospedale “Santissima Trinità” di Cagliari. Subito ha ricevuto l’assistenza necessaria da parte dell’equipe medica.
L’infezione è stata confermata dai medici attraverso esami sierologici specifici. Il tutto si è verificato presso il “Laboratorio Analisi” dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari.
Allarme West Nile, confermato nuovo caso in Sardegna: salgono a 3
Dopo aver ricevuto la notizia della positività in questione il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, sotto la direzione della dottoressa Maria Valentina Marras, ha immediatamente avviato tutte le procedure previste dai protocolli di emergenza. Le operazioni comprendono l’indagine epidemiologica, il monitoraggio dell’area di residenza e il coordinamento delle attività sul territorio.
Tra le prime misure che sono state messe in atto la richiesta ufficiale di disinfestazione nella zona di residenza dell’anziano. L’incarico è stato affidato alla Provincia, ente competente per l’intervento, che dovrà procedere alla bonifica e trattamento contro le zanzare, principali vettori del virus.

West Nile, cresce sempre di più la preoccupazione: come viene trasmesso il virus
La West Nile, oppure “Febbre del Nilo“, viene trasmessa principalmente attraverso le punture di zanzare, in particolar modo quelle del genere Culex, che fungono da vettori. Gli uccelli selvatici rappresentano invece i principali serbatoi naturali del virus. Gli esseri umani, così come altri mammiferi, sono ospiti accidentali.
La malattia, è giusto precisare, non si trasmette da persona a persona: non esiste rischio di contagio diretto tra individui. Il virus può colpire anche altri animali (cavalli, cani, gatti, conigli e diversi mammiferi domestici o selvatici). Le autorità sanitarie mantengono alta l’allerta epidemiologica. Sono previsti controlli veterinari e ambientali per individuare tempestivamente nuovi focolai e contenere il virus.