Malloreddus, simbolo della Sardegna | Lo gnocco sardo conquista l’Italia (ed il palato)

Tutto quello che serve sapere

Malloreddus, tipico gnocco sardo - SardegnaInBlog.it (Screenshot video YouTube)

Malloreddus, tutto quello che serve sapere sullo gnocco più famoso della Sardegna che cattura il palato dei turisti

Non lo scopriamo di certo oggi che la Sardegna è considerata una delle regioni dove si mangia molto bene. Tantissime le vastità di scelta per lo stesso popolo sardo e, soprattutto, per i turisti.

Oggi ci soffermiamo sui celebri gnocchetti che catturano il cuore ed il palato di ognuno di noi: stiamo parlando, ovviamente, dei celebri e famosissimi Malloreddus.

Gnocchetti a forma di “malloro” che vengono serviti ad ogni occasione speciale (e non solo). Una pasta corta che può essere condita con diverse salse e sughi. In particolar modo con la Campidanese (ragù di salsiccia aromatizzato al finocchietto selvatico).

Gnocchetti che possono essere aromatizzati ed arricchiti con verdure o spezie. Sono diversi dai classici gnocchi italiani per via degli ingredienti, consistenza e lavorazione.

Malloreddus, tutto quello che serve sapere sul gnocco sardo più famoso

L’origine del nome arriva dal dialetto sardo che significa “vitellini” o “piccoli tori”. Insomma, l’idea è quella di richiamare un qualcosa di piccolo ed, allo stesso tempo, panciuto. In alcune varianti prendono anche il nome di “ciusoni” o “macarrones de punzu”.

Quali sono gli ingredienti necessari? Vengono esclusivamente fatti con: semola di grano duro e acqua. Smentite, quindi, le voci che volevano addirittura che venisse utilizzato l’uovo. Niente di tutto questo è vero. Anzi, è assolutamente sconsigliato. Anche perché, in questo modo, la pasta diventa molto rustica ed ottima al momento della cottura.

Tutto quello che serve sapere
Tutto quello che serve sapere sui Malloreddus – SardegnaInBlog.it (Screenshot video YouTube)

Malloreddus, la loro forma e come si servono

Come si può notare dalla foto hanno una forma piccola, rigata e che tende ad essere leggermente incurvata. La rigatura si ottiene nel momento in cui si fa scorrere il pezzetto di impasto su un “rigagnocchi” oppure su un semplice cesto di paglia intrecciata. Ogni gnocchetto misura, su per giù, 2 centimetri. Con tanto di somiglianza ad una conchiglia rigata.

Come si servono? Il piatto più conosciuto, come anticipato in precedenza, è alla Campidanese. Ingredienti: sugo di salsiccia fresco, pomodoro e cipolla. Aromatizzati con zafferano (il più delle volte messo anche nell’impasto) e finito con abbondane pecorino sardo grattugiato. Esistono altre varianti come: ragù di cinghiale o agnello, in brodo, con verdure e bottarga ed al pesto sardo.