Addio Ferie, da oggi non sono più un diritto | Se il datore dice no ti tocca lavorare: la nuova legge distrugge i dipendenti

Ferie estive cancellate per sempre - Pexels - Sardegnainblog.it
Cosa accadrebbe se all’improvviso venissero abolite le ferie per i lavoratori dipendenti? Si tratta di un’ipotesi parzialmente già in essere
Il desiderio di staccare la spina per milioni di lavoratori diventa prima o poi una necessità soprattutto in estate, quando si avverte di più il bisogno di prendersi qualche giorno di meritato relax dopo un anno di duro lavoro.
Le attuali normative però prevedono uno scenario a dir poco allucinante, in cui il dipendente che decide di esercitare un suo sacrosanto diritto possa correre il rischio concreto di un clamoroso licenziamento.
Ebbene sì, per essere andati in ferie si può essere cacciati dal datore di lavoro, perdendo così il proprio posto e vedersi costretti a ricominciare da zero. Ma è un’opzione valida sempre e comunque o solamente a fronte di qualche comportamento specifico?
In effetti il rischio del licenziamento è concreto, ma solo nel caso in cui si verifichino alcune particolari condizioni. Una di queste, la più frequente, consiste nell’andare in ferie senza aver ricevuto il necessario consenso del datore di lavoro.
Andare in ferie ed essere licenziati, oggi si può
La regola infatti è chiara e non ammette eccezioni: l’autorizzazione preventiva del datore di lavoro è sempre necessaria per godere dei giorni di riposo. Questo principio non è solo una norma aziendale, ma un pilastro della giurisprudenza del lavoro. Le ferie, pur essendo un diritto irrinunciabile del lavoratore, non possono essere decise unilateralmente. Il motivo è che la loro gestione deve conciliare il diritto al riposo del dipendente con le esigenze produttive dell’azienda.
L’articolo 36 della Costituzione italiana sancisce il diritto del lavoratore a ferie annuali retribuite, ma la loro pianificazione è demandata agli accordi collettivi e alla discrezionalità del datore di lavoro. Quest’ultimo ha il dovere di concedere le ferie, ma ha anche il potere di stabilirne i tempi. La legge non specifica le modalità di approvazione, ma nella maggior parte dei contratti collettivi e dei regolamenti aziendali è previsto l’obbligo di presentare una richiesta di ferie con un certo preavviso.

Ferie, addio per sempre? La legge italiana parla chiaro
Andare in ferie senza aver ricevuto una risposta o dopo un rifiuto esplicito viene interpretato come assenza ingiustificata. Questa condotta è vista dalla legge come una grave violazione degli obblighi contrattuali, un’insubordinazione che compromette il rapporto di fiducia tra lavoratore e datore di lavoro. Un’assenza ingiustificata può portare a sanzioni disciplinari che possono culminare nel licenziamento per giusta causa. Un licenziamento di questo tipo non prevede il preavviso e può privare il lavoratore di alcune tutele.
Tuttavia anche il lavoratore ha delle tutele. Se il datore di lavoro rifiuta sistematicamente le richieste di ferie senza una valida motivazione, impedendo di fatto il godimento del diritto al riposo, il dipendente può contestare questa decisione. È sempre consigliabile, in questi casi, procedere con una richiesta scritta, in modo da avere una prova formale.