EURASIA, fino alle soglie della Storia. Capolavori dell’Ermitage in mostra a Cagliari!

hermitage-san-pietroburgo

photo credit: <a href="http://www.flickr.com/photos/22490717@N02/4104088406">Russia_2781</a> via <a href="http://photopin.com">photopin</a> <a href="https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/">(license)</a>

EURASIA, fino alle soglie della Storia: Dove non riescono la politica e l’economia arrivano invece l’arte e la cultura. E’ in corso infatti a CagliariCapitale Italiana della Cultura” e resterà visitabile fino al 29 maggio 2016 la grande mostra: “Eurasia, fino alle soglie della Storia. Capolavori dal Museo Ermitage e dai Musei della Sardegna”. 

Inaugurata  lo scorso 22 dicembre 2015, in ritardo di una decina di giorni rispetto alla data decisa inizialmente, essa viene ospitata nei locali espositivi del Palazzo di città, affianco alla Cattedrale in Piazza Palazzo, nel cuore del quartiere di Castello. La mostra – curata da Yuri Piotrovsky, Marco Edoardo Minoja e Anna Maria Montaldo –  è il frutto di un accordo di collaborazione triennale siglato tra i Musei civici di Cagliari e il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo in Russia (oltre che da Mibact e Soprintendenza Archeologica e Polo Regionale della Sardegna).

Per la prima volta in Italia 250 opere del prestigioso museo russo Ermitage:

La mostra – progettata proprio assieme all’Ermitage (o Hermitage) – porta per la prima volta in Italia 250 opere del prestigioso museo russo, alle quali sono stati uniti 100 manufatti provenienti dai musei sardi e nazionali, per una collezione d’arte e antichità che va dall’età neolitica a quella dei metalli per raccontarci come tra Asia e Europa si sviluppino quei  “grandi sistemi culturali dell’ abitare, dello spostarsi, dell’ economia di produzione (a partire dal cibo, attraverso l’agricoltura e l’ allevamento)” per dirla con le parole del soprintendente archeologo della Sardegna,  Minoia (riportate da L’Unione Sarda). O meglio ancora così viene descritta la grande mostra dall’ ANSA:

L’era neolitica aveva infatti portato con sé, con l’affermarsi di un’economia di produzione, un cambiamento radicale spazzando via in poche decine di secoli pratiche e consuetudini esistenti da circa un milione di anni. Nulla fu più come prima: popolazioni nomadi divennero progressivamente stanziali, la natura diventò paesaggio all’interno del quale l’uomo lavorò, trasformò, costruì, coltivò campi ed allevò animali. Nacquero i villaggi, le distanze, la ruota e nacquero i mezzi di trasporto, gli scambi e, con essi, il commercio. Con la ricchezza si diffusero le guerre e gli strumenti per combatterle e dunque furono necessari nuovi mezzi e nuovi materiali per produrli. Nel giro di pochi millenni l’uso dei metalli determinò cambiamenti epocali, tanto negli utensili e nelle loro fogge, quanto nei sistemi per realizzarle. Questo lungo arco temporale si dispiegherà nel percorso espositivo attraverso le opere (dal V al I millennio a. C.) che giungeranno dal grande museo russo.

Esposti quindi autentici capolavori dell’antichitàcorredi funerari, manufatti in oro e pietre preziose, in argilla e pietra, in bronzo e in rame, zanne di cinghiale e denti incisivi dei cervi, che vengono mostrati al pubblico in maniera tale da far dialogare i reperti russi con quelli sardi e italiani, al fine di mettere in evidenza i collegamenti e le vie di penetrazione delle diverse culture. Dalla Russia arrivano tra gli altri i reperti della “tomba di Nalchik”  e della “cultura di Maikop“, nota per le sue tombe a tumulo meglio conosciute come “Kurgan“, che hanno restituito gli strumenti della quotidianità, come vasellame di prestigio, gioielli in oro e pietre preziose (dai turchesi ai cristalli di rocca e cornalina).

Per la Sardegna non mancano le classiche figure antropomorfe femminili della Dea Madre, incluse le due statuette in osso recentemente ritrovate in una domus de janas di Carbonia ed esposte per la prima volta al pubblico.

Insomma un confronto tra le civilità Mediterranee dell’Asia. Il Sindaco Zedda annuncia anche l’intenzione di portare una mostra sulla civiltà nuragica a San Pietroburgo perché, aggiungo io, la cultura unisce e arricchisce, alla faccia delle sanzioni economiche e delle problematiche geopolitiche.

Orari di apertura della Mostra Eurasia a Cagliari:

La mostra è visitabile dal martedì alla domenica, con orario di apertura dalle ore 10:00 alle ore 18:00. La mostra rimane invece chiusa il lunedì.

Aggiornamento: Eccezionalmente, a partire dal 3 aprile 2016, il Palazzo di Città resterà aperto tutte le domeniche fino alle ore 21:00.

Prezzi dei biglietti per la mostra Eurasia a Cagliari:

  • Biglietto intero: 4,00 euro
  • Biglietto ridotto: 2,50 euro

Aggiornamento: Per tutti coloro che acquisteranno il biglietto per assistere dalle tribune numerate alla Sagra di Sant’Efisio a Cagliari del prossimo 1° maggio l’ingresso alla mostra Eurasia sarà gratuito.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti:

Vi consigliamo di visitare il sito dei Musei Civici di Cagliari, che potete anche chiamare per avere maggiori info al numero 070.6776482. Trovate qui la Guida alla mostra (PDF).

Dove si trova e come arrivare alla sede della mostra Eurasia a Cagliari:

Segui questo blog su FacebookTwitter e Google+!

photo credit: L’Hermitage è in realtà un complesso architettonico che comprende vari edifici costruiti tra il XVIII e il XIX secolo, in questa foto il celebre Palazzo d’Inverno sul Lungoneva Dvorcovaja (1754-1762), progettato da Bartolomeo Rastrelli. Author: Russia_2781 via photopin (license)