San Bartolomeo, ecco l’ultima domus de janas di Cagliari!

Domus de Janas a Cagliari

San Bartolomeo, alla scoperta dell’ultima domus de janas di Cagliari: il territorio che oggi ospita la città di Cagliari fu abitato sin da millenni or sono, come ne sono prova le tante testimonianze archeologiche del periodo neolitico, ma anche i ritrovamenti della così detta “cultura di monte Claro“, sviluppatasi durante l’età del rame, prima della civiltà nuragica che si diffuse invece durante l’età del bronzo.

Le testimonianze visibili di questo periodo storico, sia nuragico che prenuragico sono però scarne, per il semplice fatto che prima i fenicio-punici, poi i romani, poi i pisani, gli spagnoli e così via – fino ad arrivare al boom edilizio del dopoguerra – continuarono a edificare sopra le rovine delle epoche precedenti. Coprendo, trasformando, riadattando e rendendo via via sempre più irriconoscibili le testimonianze del passato.

La domus de janas di San Bartolomeo a Cagliari:

Domus de Janas di San Bartolomeo a Cagliari

Poche delle succitate testimonianze archeologiche sono arrivate fino ai giorni nostri, tra di esse spicca la domus de janas di San Bartolomeo, che si trova sul colle omonimo, con vista panoramica sulla pianura di “Sa Mesa” e sul colle di Sant’Elia.

Colle di Sant'Elia a Cagliari, visto dalla domus de janas di San Bartolomeo
Colle di Sant’Elia a Cagliari, visto dalla domus de janas di San Bartolomeo

La Domus de Janas di San Bartolomeo è l’ultima rimasta integra a Cagliari. Possiamo tranquillamente definirla l’ultima domus de janas di Cagliari, arrivata fino ai giorni nostri grazie alla protezione fornitagli dall’ampia area militare nella quale ricade.

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L’importanza di conoscere siti archeologici e storia delle civiltà della Sardegna:

Devo dire che neanche noi, per quanto amanti della Sardegna e della sua storia, fino a pochi mesi fa sapevamo della sua esistenza. Ne siamo venuti a conoscenza grazie al materiale divulgato durante le “Giornate Nuragiche“, facenti parti del più progetto culturale “Nuragicamente 2” e a quello, che possiamo definire affine, delle “Resilienze Culturali 2” (quest’ultimo è la fonte delle foto che vedete in questo articolo).

Ricordo che “Nuragicamente” è un progetto volto a richiamare l’attenzione del pubblico sull’importanza della conoscenza e diffusione delle antiche civiltà presenti in Sardegna nel periodo neolitico e Nuragico. Mentre le “Resilienze Culturali” nascono con l’intento di ricercare e promuovere l’attività delle persone che si sono distinte nel campo della conservazione, trasmissione e valorizzazione della cultura e dell’identità della Sardegna.

Azioni che sono entrambe, da sempre, anche elementi fondanti di questo blog.

Copyright: le foto sono state scattate e concesse a questo sito dal Prof. Roberto Copparoni, presidente dell’associazione Amici di Sardegna Onlus.

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