Tartaruga depone le uova sulla spiaggia di Cea in Ogliastra, un evento molto raro!

Nido di tartaruga Caretta caretta sulla spiaggia di Cea in Ogliastra

Tartaruga depone le uova sulla spiaggia di Cea in Ogliastra, un evento molto raro: nella notte tra lunedì e martedì una mamma tartaruga ha scelto la spiaggia di Cea, uno dei tanti arenili che hanno conquistato la bandiera Blu in territorio di Tortolì, in Ogliastra, per deporre le sue preziose uova.

Ad accorgersene verso le ore 23,00 è stata Celine, una ragazza in vacanza on Ogliastra. Celine assieme alla madre ha subito allertato le istituzioni, chiamando il Corpo Forestale al numero verde 1515.

Mamma tartaruga sulla spiaggia di Cea

Il nido – che si trova a circa metà della spiaggia, nel tratto di arenile prossimo al confine con il territorio del comune di Bari Sardo – è stato messo subito in sicurezza e la zona recintata, quindi sono arrivati i biologi e i ricercatori del del CRES e del CNR-IAS, assieme ai rappresentanti dell’Assessorato Ambiente della Regione Sardegna.

Adesso il nido viene controllato attraverso sensori e fototrappole, in attesa della schiusa delle uova, che dovrebbe avvenire fra circa 40/60 giorni. E’ il quarto nido di tartaruga Caretta caretta scoperto quest’anno lungo le spiagge sabbiose del centro sud Sardegna durante l’estate 2021.

Nidificazioni della tartaruga Caretta caretta sulle spiagge della Sardegna:

Cosa fare se vedi delle tartarughe in spiaggia:

Se anche voi notate delle tartarughe in spiaggia, molto probabilmente hanno deposto le uova o stanno per farlo, in ogni caso chiamate i numeri verdi di Corpo Forestale (1515) o Guardia Costiera (1530). Stessa cosa se vede delle strane tracce sulla sabbia come quelle della foto sotto.

Tracce lasciate da una tartaruga Caretta caretta

Regole base per non disturbare le tartarughe:

  • Rimanete ad almeno 5 metri di distanza
  • Non puntate luci bianche sull’animale, anzi non accendetene proprio
  • Osservate in silenzio e non calpestate le impronte sulla sabbia.

Copyright: tutte le foto e le info di questo articolo vengono dalla pagina Facebook del CRES – Centro di recupero del Sinis.

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