Sardegna: ecco i 3 formaggi di pecora diventati Presìdi Slow Food!

Sardegna, 3 formaggi di pecora diventano Presìdi Slow Food: ricordiamo tutti le furenti proteste dei pastori sardi contro un prezzo del latte eccessivamente basso che non permetteva loro non dico di guadagnare, ma neanche di coprire le spese.
Anche perché nella nostra isola il settore agro-pastorale è ancora molto forte, con 3 milioni di pecore che garantiscono il 70% del totale del latte ovino prodotto in Italia, per la metà circa utilizzato per la produzione del Pecorino Romano Dop nei caseifici industriali.
Le variazioni del prezzo del latte:
Si capisce quindi come il prezzo di questo prodotto vada a influire sulle condizioni di vita dei pastori. Se il prezzo del Pecorino Romano sul mercato sale, specie su quello USA, allora il prezzo del latte aumenta e viceversa. E’ il classico andamento di mercato delle materie prime, quello a minore valore aggiunto.
Ma come sfuggire a queste logiche? Ci prova Slow Food, con 3 nuovi “Presìdi”, ma di cosa si tratta?
I Presìdi Slow Food del Pecorino:
Slow Food negli ultimi mesi ha intensificato la propria attività di ricerca in Sardegna, con l’obiettivo di individuare produzioni artigianali e d’eccellenza, rispettose dell’ambiente e del territorio d’origine, da proteggere e sostenere.
In questo modo sono nati tre nuovi Presìdi Slow Food supportati e finanziati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (avviso n° 1/2018 “Slow Food in azione: le comunità protagoniste del cambiamento”):
- il pecorino dell’alta Baronia,
- la fresa di Ittiri,
- l’ axridda di Escalaplano.
Si tratta di produzioni che, se adeguatamente sostenute e promosse, cioé “fatte conoscere”, grazie alla loro qualità potrebbero spuntare sul mercato prezzi elevati e più stabili, rendendo i pastori maggiormente indipendenti dalla produzione del solo Pecorino Romano.
Nei prossimi giorni andremo a conoscere questi formaggi slow food uno per uno.
Copyright: nella foto copertina le pecore che brucano felici l’erba dei pascoli incontaminati della Sardegna, dal comunicato stampa di Slow Food.