Costa Smeralda: MILLE tamponi nelle strutture ricettive, ZERO positivi!

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Mille tamponi in Costa Smeralda, tutti negativi: si è discusso molto del trattamento riservato alla Sardegna da alcuni politici e quotidiani nazionali, che ci hanno additato come il focolaio d’Italia, malgrado i casi nella nostra Isola siano sempre stati meno di altre regioni, malgrado l’arrivo di 3 milioni di turisti.

Adesso arrivano i risultati dei mille tamponi effettuati tra il personale delle strutture ricettive della Costa Smeralda e del Mater Olbia, dove non è stato trovato neanche un positivo al Covid. Zero di zero.

A parte alcuni locali e disco quindi, che pullulavano di turisti provenienti anche da Spagna e Grecia che se ne sono fregati letteralmente delle misure si sicurezza anti coronavirus, la Sardegna si conferma non solo con una bassissima circolazione autoctona, ma anche come un luogo nel quale le misure di sicurezza sono state rispettate dagli esercenti ed hanno funzionato.

Campagna anti- Sardegna, Solinas chiede i danni:

E allora è proprio il caso che qualcuno si faccia un esame di coscienza, perché la campagna anti-Sardegna promossa sui mass media nazionali ha spaventato molti turisti, tanto da provocare una pioggia di disdette per settembre. Non stupisce che il presidente Solinas stia pensando di chiedere i danni.

Il J’Accuse del sindaco di Arzachena, Ragnedda:

Il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda , in una lunga nota stampa, dichiara che la situazione è sotto controllo e precisa:

È il momento di mettere fine alle affermazioni e ai titoli diffamatori e scandalistici sulla Costa Smeralda, su Arzachena e sulla Sardegna additate come focolaio d’Italia e, addirittura, come una maledizione per la diffusione del contagio da Covid-19. Oggi il mio territorio paga un conto salato per quanto avvenuto in alcuni noti locali notturni e per le notizie distorte divulgate a tal proposito: registriamo l’annullamento di eventi internazionali, disdette negli alberghi, chiusure anticipate di bar e ristoranti con conseguenti licenziamenti. Molti arzachenesi e sardi non raggiungeranno i requisiti minimi per assicurarsi la disoccupazione nei prossimi mesi. Ci prepariamo a un autunno pesante per l’economia locale.

Chi si accollerà questi oneri? Chi sosterrà la mia cittadinanza dal 15 settembre, quando gli incassi dimezzati e il calo dell’occupazione daranno il colpo di grazia? Le campagne mediatiche denigratorie danneggiano l’immagine della destinazione e amplificano ingiustamente gli effetti negativi sul comparto turistico locale. Da vittime siamo divenuti carnefici, secondo quanto viene raccontato.

Ricordo che in 130 strutture ricettive, 2 mila seconde case e centinaia tra ristoranti, bar e locali vari presenti nel territorio non si sono verificati casi di positività e che la Sardegna ha aperto i suoi confini a fine giugno come regione Covid-free. Laddove sono state rispettate le misure a contrasto della diffusione del virus, sia da parte degli imprenditori che da parte dei clienti, non si sono verificati contagi.

Qualcuno dovrà farsi un esame di coscienza per aver trasgredito nelle autocertificazioni per l’ingresso nell’Isola o per la leggerezza nei comportamenti. Arzachena è una destinazione sicura, settembre è un mese straordinario per vivere il mare, godere delle bellezze naturalistiche e del patrimonio storico che offre. Il fatto che almeno 80 mila persone al giorno ad agosto l’abbiano scelta lo dimostra. Chi non ha rispettato le regole dovrebbe pagare per la condizione in cui ci troviamo oggi.