Tamponi incrociati sui traghetti in partenza tra Lazio e Sardegna. Ecco il possibile accordo!

Tamponi incrociati sui traghetti in partenza tra Lazio e Sardegna: in origine fu il governatore della Sardegna, Christian Solinas, a chiedere a gran voce un test fatto nei tre giorni prima della partenza che assicurasse per quanto possibile che i turisti diretti in Sardegna non fossero positivi al Covid. Era il così detto passaporto sanitario e venne presso da razzista e incompetente, con grandi polemiche ad esempio con il Sindaco di Milano, la misura venne bocciata dal governo perché incostituzionale.
Alla fine i turisti sono arrivati a frotte in Sardegna per Ferragosto, soprattutto giovani, alcuni provenienti prima da Spagna, Grecia e Croazia, tutte nazioni ad alto rischio di contagio.
Il risultato è stato scontato, lo svilupparsi di focolai, soprattutto nei locali della movida, quelli frequentati dai più giovani, che meno sono colpiti dal virus e più si sentono invincibili (e qui non bisogna essere ipocriti, anche noi 40enni, probabilmente tornati indietro di 20 anni avremmo fatto la stessa cosa).
Comunque sia, 40 positivi al giorno in Sardegna, fino a 100 nel Lazio e 14 in Campania tra i turisti di ritorno. Anche molti dei casi sardi sono di ritorno, turisti sardi che rientrano dall’estero o turisti italiani appena sbarcati.
Ma soprattutto, ecco i rappresentanti della Regione Lazio a chiedere con forza dei tamponi prima dell’imbarco in Sardegna, con l’evidente tentativo di lasciare qui i positivi. Ma non era un provvedimento razzista e incostituzionale?
Tamponi incrociati sui traghetti in partenza tra Lazio e Sardegna:
Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia propone infine reciprocità tra Lazio e Sardegna nell’effettuare i tamponi, con test in Sardegna per chi lascia l’isola e test nel Lazio per chi parte per la Sardegna. La classica soluzione all’italiana, di ripiego, quando i buoi sono già fuggiti dalla stalla.
Le condizioni poste dalla Sardegna:
AGGIORNAMENTO: Si va verso l’accordo, la Sardegna ha posto però tre condizioni:
- I controlli devono essere sotto l’egida e a carico del governo
- I passeggeri di tutti i voli e le imbarcazioni in partenza per la Sardegna vanno sottoposti a tampone rapido
- Un protocollo per il rientro in sicurezza nelle loro abitazioni dei positivi. Nel caso non sia possibile e fosse necessaria la quarantena in Sardegna, deve essere a spese del governo.
AGGIORNAMENTO: Solinas alza il prezzo dell’accordo: “Accordo con tutte le regioni o non se ne fa nulla“. Perché:
Il sistema di controlli deve coinvolgere tutto il territorio nazionale nei luoghi dove la gente circola. È inutile che facciamo i tamponi a chi viaggia sulla Olbia-Civitavecchia, qua arrivano da tutta Italia senza alcuna precauzione.
Christian Solinas a La Nuova Sardegna
Cosa dicono i dati reali:
Bisogna anche dire che si stanno trovando tanti positivi perché adesso anche gli asintomatici possono fare il controllo senza problemi e il sistema di tracciamento è diventato finalmente efficace. Soprattutto il panico instillato dai media sta spingendo tutti coloro che tornano dalla Sardegna a fare il tampone, sarebbe interessante avere anche i numeri di quelli negativi.
Ma quali sono i dati reali in Sardegna? Confrontiamo i dati ufficiali del 22 agosto con quelli del 14 agosto (pre-ferragosto): si sono avuti 169 nuovi positivi. Invece il numero dei ricoverati è salito di sole 6 unità (meno di uno al giorno), arrivando a un totale di 14. Nessuno in terapia intensiva, i cui reparti sono ancora vuoti in Sardegna.
Insomma non c’è nessun bisogno di farsi prendere dal panico, la situazione è sotto controllo. Quindi se quotidiani e politici la smettessero di cavalcare l’onda della paura farebbero a tutti un grande favore.
Sardegna, dati Covid 22 agosto 2020:
- 1653 positivi finora accertati
- 123.056 test eseguiti
- 14 pazienti ricoverati
- 0 pazienti in terapia intensiva
- 243 persone in isolamento domiciliare
- 1.258 pazienti guariti, più altri 4 guariti clinicamente
- 134 i decessi.
Sardegna, dati Covid 14 agosto 2020:
- 1484 positivi finora accertati
- 116.750 test eseguiti
- 8 pazienti ricoverati
- 0 pazienti in terapia intensiva
- 95 persone in isolamento domiciliare
- 1.242 pazienti guariti, più altri 5 guariti clinicamente
- 134 i decessi.
Fonte dati: Unità di Crisi regionale