Sardegna, sì alla spesa in un altro Comune (AGGIORNATO Circolare Regione Sardegna)!

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Sardegna, sì alla spesa in un altro Comune: già nella giornata di ieri, nel consueto incontro online con la stampa il Presidente della Regione Sardegna aveva preannunciato la possibilità di fare la spesa in un altro Comune, in un punto vendita che fosse economicamente conveniente per le famiglie. Il discorso è valido soprattutto per chi abita nei Comuni più piccoli, dove non ci sono supermercati e discount, ma solo piccoli market di paese e botteghe, spesso con una scelta di prodotti limitata e prezzi più alti.

Bene, la circolare della Regione Sardegna non è ancora uscita, in compenso il Governo Nazionale ha aggiornato le FAQ e adesso compare anche la risposta alla domanda più attesa dalle famiglie:

È possibile fare la spesa in un Comune diverso da quello in cui si abita?

È possibile spostarsi in ambito regionale per situazioni di necessità, come, ad esempio, fare la spesa, purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Resta inteso che la giustificazione di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, può essere fornita nelle forme e con le modalità consentite. Di norma la spesa deve farsi in esercizi ragionevolmente prossimi alla propria abitazione, pur non essendo più previsto il territorio comunale quale limite territoriale degli spostamenti; un maggior allontanamento è consentito solo in presenza di specifiche ragioni che lo rendano necessario.

Circolare Regione Sardegna:

E’ arrivata anche la circolare della Regione Sardegna (link corretto) in merito ai chiarimenti sull’ordinanza numero 20 del 2 maggio 2020 del Presidente Solinas, ecco il passaggio relativo alla spesa in un altro Comune:

Tra le situazioni di necessità per le quali è possibile spostarsi oltre i confini del proprio Comune di residenza/domicilio/abitazione è ricompresa l’esigenza di fare la spesa. Di norma, la spesa deve farsi preferibilmente in esercizi ragionevolmente prossimi alla propria casa, anche se ricadenti in Comuni diversi da quello di residenza/domicilio/abitazione. Pur non essendo previsto uno specifico limite territoriale degli spostamenti per tale finalità, un allontanamento consistente dal luogo di residenza/domicilio/abitazione è consentito solo in presenza di specifiche ragioni che lo rendano necessario.

Il giorno prima Solinas aveva parlato della possibilità di acquistare la spesa nel primo discount vicino al di là dei limiti amministrativi del proprio Comune di riferimento (residenza o domicilio).

Insomma, la logica è quella di poter andare a fare la spesa in un altro Comune, ma usando un minimo di buon senso. Per esempio se si ha la LIDL in un altro Comune a 5km di distanza, non ci si può recare in un punto vendita della stessa catena a 50km.

Sardegna, spesa anche nel weekend:

Ricordo anche che il Presidente Solinas non ha prorogato la chiusura domenicale dei supermercati, perciò – a meno che i punti vendita non siano stati chiusi dai sindaci – si può andare a fare la spesa anche la domenica.

Un altro interessante chiarimento riguarda quante persone possono salire in auto o in moto:

Quanti passeggeri possono viaggiare in automobile? Si può andare in due in moto?

Le auto possono essere utilizzate da più passeggeri solo se si rispetta la distanza minima di un metro.

Non è possibile andare in due in moto, non essendo possibile la distanza minima di un metro.

Entrambi questi limiti non valgono se i mezzi sono utilizzati solo da persone conviventi.

Anche qui intervengono le precisazioni della Circolare della Regione Sardegna:

Per gli spostamenti giustificati nel territorio regionale, nel caso avvengano con mezzo di trasporto proprio, il distanziamento interpersonale previsto nell’art. 1 non rileva tra soggetti conviventi a bordo del medesimo.

Nel caso in cui non si disponga di un mezzo privato ovvero non si abbia la patente di guida o non si sia autosufficienti è consentito farsi accompagnare da un parente o una persona incaricata di tale trasporto da e verso la propria abitazione, anche tenuto conto dell’esigenza di limitare quanto più possibile l’utilizzo di mezzi pubblici. Nel rispetto di tali condizioni, anche lo spostamento dell’accompagnatore è giustificato.

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