Vacanze in hotel, ecco come cambieranno con il Covid-19!

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Vacanze in hotel, ecco come cambieranno al tempo del Covid-19: le giornate di questo weekend, già molto calde e umide, stanno annunciando l’imminente estate anche da un punto di vista climatologico. Ma riusciremo a fare le nostre sacrosante vacanze? E se sì come? Cosa cambierà nella nostra routine quotidiana all’interno degli hotel e delle strutture ricettive? Bene, Federalberghi, Confindustria alberghi ed Assohotel hanno inviato nei giorni scorsi al Governo ed alle Regioni il protocollo nazionale contro la diffusione del covid 19 nelle strutture ricettive. Per la verità non cambierà molto, con piccoli accorgimenti si potrà fare una vacanza normale, specie all’interno dei resort turistici, senza plexiglass e tute da laboratorio.

Vediamo di capirci qualcosa in più analizzando le proposte degli albergatori, che abbiamo implementato con i suggerimenti forniti dal direttore generale del Forte Village, resort di lusso pluripremiato che si trova a Santa Margherita di Pula, Lorenzo Giannuzzi, la cui intervista a L’Unione Sarda vi consiglio di leggere attentamente.

Da sottolineare come per gli albergatori, specie in Sardegna, uno dei problemi principali riguarda i trasporti e l’avere la certezza che gli ospiti possano arrivare nella nostra isola.

Quanto alle regole per gli alberghi, vediamo le diverse fasi come pensate dagli albergatori:

Ricevimento:

Niente Plexiglass come se si fosse in banca o in farmacia, ma degli adesivi segnaposto sul pavimento per segnalare la distanza interpersonale, i personale dell’hotel inoltre porterà la mascherina chirurgica (e i guanti quando necessario, ad esempio per la movimentazione dei bagagli degli ospiti). I documenti necessari per il check in verranno chiesti in precedenza via email, per velocizzare le operazioni (carta d’identità e carta di credito però dovranno essere forniti anche di persona).

Cordialità ma niente strette di mano, abbracci e baci agli ospiti – neanche quelli più fidelizzati – o ai colleghi di lavoro.

Si prevede inoltre l’utilizzo di percorsi differenziati di entrata e uscita, il direttore del Forte Village inoltre pone l’accento sulla possibilità di controllare i varchi di accesso alle strutture, con una sola entrata e una sola uscita consigliate, ma dipende dalla morfologia delle strutture.

La consegna delle chiavi sono un momento importante, esse verranno igienizzate prima di passare al cliente successivo. Ogni oggetto fornito in uso agli ospiti dovrà essere sanificato dopo ogni utilizzo (ad esempio le biciclette).

Ascensore o scale?

Chi vorrà potrà utilizzare ovviamente le scale, ma ciò non impedirà di incrociare qualcuno che viene in senso opposto. Si consiglia di utilizzare il distanziamento sociale negli spazi comuni e negli ascensori, in questi ultimi indispensabile l’utilizzo delle mascherine (il discorso non vale se viene utilizzato da un unico nucleo familiare). I pulsanti degli ascensori dovranno però essere puliti costantemente.

Camere:

Le stanze verranno ovviamente sanificate ad ogni cambio di ospiti, ciò comporterà un arredamento più minimal per velocizzare le operazioni e renderle meno costose (per esempio tappeti e cuscini decorativi potrebbero sparire).

Sarà data facoltà al cliente di richiedere che la propria camera non venga pulita durante il soggiorno, così da evitare che il personale dell’albergo possano entrare.

Colazione, pranzo e cena:

Ci sarà maggiore distanziamento, con tavoli separati di almeno un metro, non si starà più schiena contro schiena insomma e ci saranno contenitori di igienizzante per le mani nell’intera area dedicata ai pasti.

Il buffet non sparirà, ma anche gli ospiti in questo caso dovranno indossare la mascherina mentre si avvicinano al tavolo con i cibi.

Verrà però privilegiato il servizio al tavolo e potenziato il servizio in camera. Camerieri e operatori dovranno indossare mascherine, igienizzare spesso le mani e utilizzare breakfast/lunch box. A questo proposito vi consiglio di leggere come il settore della ristorazione stia ripartendo in Europa.

Così al Forte Village, possibile modello per tutte le strutture della Sardegna?

L’idea di base è quella – come aggiunge il direttore del Forte Village – di offrire delle vacanze sicure creando uno spazio completamente sterile, sottoponendo a test il personale (che non potrà uscire dalle strutture neanche nei giorni liberi, a meno di dover ripetere i test prima di rietrare a lavoro) e riservando un percorso ai fornitori per evitare la contaminazione. Si potenzieranno alcuni servizi come il transfert con porti e aeroporti per prendere i clienti e portarli in albergo su macchine sanitizzate. Il Forte Village propone controlli sanitari da parte della propria équipe medica, inclusi tampone e test sierologico, anche agli ospiti. In caso di positività niente paura, diverse camere della struttura saranno dedicate alle persone che dovessero essere positive ai test, garantendo quindi tutti i comfort, seppur con una fruizione più limitata della struttura.

Molto dipende dalla grandezza e dalla morfologia della struttura, ma gli alberghi verosimilmente saranno molto difficilmente al completo, quindi lo scenario studiato dal Forte Village, pur essendo una struttura di lusso, non è di impossibile realizzazione anche nelle strutture più piccole, anche considerando che la Regione Sardegna sta pensando a un doppio test all’ingresso nella nostra isola.

Si tratta comunque di ipotesi di lavoro, occorre attendere che il governo individui e metta nero su bianco le nuove procedure igienico-sanitarie per le strutture ricettive.

La possibile tendenza:

E’ nostra opinione personale che le strutture ricettive potrebbero ancor più spingere per una tendenza di fondo già in corso da diversi anni, quella di incentivare i propri ospiti a vivere le vacanze interamente all’interno di ogni singola struttura. Che siano alberghi, resort, villaggi turistici o campeggi, l’idea sembra quella di limitare il più possibile le uscite dei propri ospiti dalle strutture, non come obbligo e neanche come consiglio, ma semplicemente offrendo loto tutti i comfort desiderati e i servizi necessari in un ambiente costantemente controllato, sanificato e covid-free.

Quanto alle spiagge, grazie alle prenotazioni negli stabilimenti balneari, al possibile numero chiuso, al distanziamento sociale e sad app varie si può renderle comunque relativamente sicure, anche perché il virus ha vita molto breve sotto i raggi diretti del sole cocente della Sardegna.

Copyright: nella foto copertina le calette della spiaggia di S’Arena Scoada a Putzu Idu (foto nostra, tutti i diritti riservati)