4 ragioni per cui le persone non vogliono che i droni volino sulle loro teste

I droni non sono un giocattolo, ecco perché in tanti non vogliono vederli volare sulle proprie teste: piccoli, veloci, e con una qualità di foto e video praticamente professionale. I droni sono decisamente una delle novità più apprezzate sul mercato degli ultimi anni da grandi e piccini. La loro diffusione è stata favorita anche dal fatto che i modelli di ultima generazione hanno fasce di prezzo diversificate, e alcuni sono davvero abbordabili anche per chi vuole solo divertirsi senza pretese.
Non solo, il fatto che siano facili da montare, e molto leggeri, ne ha favorito la diffusione tra gli amanti dei viaggi, che hanno scoperto una nuova prospettiva – va detto, molto suggestiva- per le loro foto ricordo, tanto che anche noi gli abbiamo dedicato un’intera sezione di video dedicati alla Sardegna . Il che ha portato alcuni problemi, innanzi tutto non sempre si sa se si può far volare il proprio drone in alcune aree, vi cito ad esempio il caso del cagliaritano denunciato dopo aver fatto volare il proprio drone a Calamosca, andando a oltrepassare i confini dell’area militare. L’accusa? Violazione del codice di navigazione aerea e delle leggi speciali sulle zone faunistiche è l’accusa. La condanna rischia di essere pesante: fino a tre anni di prigione e una sanzione amministrativa fino a 100mila euro. Sembra troppo? E che dire del drone che la scorsa primavera ha fatto chiudere l’aeroporto di Cagliari per 45 minuti facendo dirottare due voli su Olbia?
Insomma, ci vuole cautela, anche perché non tutti amano i droni anzi, alcuni li detestano apertamente e non sopportano di averli vicini. In questo articolo vedremo perché.
1. Privacy:
Come ben sappiamo, ci sono zone in cui l’accesso è stato vietato ai droni per proteggere il segreto industriale o per ragioni di sicurezza nazionale. In poche parole, per evitare che nemici, pubblici o privati, rubino preziose informazioni. Questa prospettiva, che possiamo chiamare collettiva, può essere facilmente applicata anche ai privati cittadini. Nessuno ha piacere di prendere il sole nel proprio giardino ed essere filmato da un drone per poi magari finire sui social. Lo scorso anno se ne è interessato il Garante della Privacy, chiedendo ai possessori di droni di fare attenzione nel pubblicare i video. Come succede anche per le foto e per le stories di Instagram, infatti, molto spesso le riprese contengono targhe di auto non adeguatamente oscurate, o altri dati sensibili.
2. Sicurezza:
Come si suol dire: “non è la macchina ad essere pericolosa, è chi la guida”. I droni sono una novità divertente, ma è innegabile che possano essere usati anche per fini poco lodevoli. Non è un caso che in alcuni paesi siano previste anche pene detentive per chi usa questi apparecchi in modo non conforme alle normative. Infatti, i migliori droni in commercio, oltre a realizzare foto e video, possono anche trasportare oggetti. In un’epoca storica in cui il livello di attenzione è necessariamente elevato, è facile che la loro presenza allarmi le persone e, in alcuni casi, hanno generato un clima di panico per la mera incoscienza dei loro possessori. Di qui il fatto che siano percepiti come più dannosi per la sicurezza di quanto in realtà non siano.
3. Una zanzara di un paio di chili:
Immaginate di aver raggiunto con fatica una caletta isolata, o la cima di una montagna. La calma, la pace, il rumore degli animali. Ecco, nessuno ama, in quei momenti, sentire il ronzio di un drone. Che spesso, nelle zone turistiche, sono più di uno. È come una zanzara con un amplificatore, in pratica. Questo disturba anche e soprattutto gli amanti degli animali, dal momento che la presenza di questi dispositivi potrebbe disturbare l’intero ecosistema sia per via del suono sia per via della presenza stessa, che può disturbare la fauna più sensibile.
4. Guida senza patente:
Come abbiamo detto all’inizio, i droni sono facili da usare, leggeri e adatti anche a chi li acquista per divertirsi senza pretese. Il problema è che questo da un lato ne ha favorito una più ampia diffusione e, dall’altro, ha abbassato la percezione che si tratti di dispositivi cui prestare una certa attenzione. Il rischio infatti non è solo per la privacy, ma anche per l’incolumità fisica, visto che ci sono comunque delle pale in movimento ad alta velocità che potrebbero provocare tagli e contusioni. Questo senso di pericolo è aumentato dal fatto che a volte non si riesce a vedere chi sta manovrando il drone, che potrebbe essere anche un bambino o una persona distratta. Non per nulla la legge prevede che i droni possano volteggiare solo su luoghi isolati, mentre se si vuole sorvolare un’area popolata da persone, come può essere una spiaggia d’estate, occorre conseguire l’idoneo patentinto per i droni, il quale serve anche a distinguere dove si può volare e dove no ed evitare i problemi raccontati a inizio articolo.