Semaforo rosso, stop alle multe automatiche | Ma c’è una cosa a cui fare attenzione: dipende tutto da questo dettaglio
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L’intervento dell’agente: un requisito imprescindibile
L’agente in azione: un intervento essenziale e irrinunciabile.
La sentenza del Giudice di Pace di Gallipoli, Avv. Tobia Nasissi, sottolinea in modo perentorio che la semplice documentazione fotografica prodotta da sistemi come il Photored non può bastare per elevare una sanzione valida in assenza di un agente accertatore. Il ragionamento alla base di questa decisione è profondo: l’attraversamento con il semaforo rosso non è una violazione ‘semplice’ che può essere accertata meccanicamente e in modo univoco. Si tratta, invece, di una violazione ‘complessa’ che richiede un’analisi del contesto circostante, spesso con dinamiche e variabili imprevedibili.
La presenza di un pubblico ufficiale sul luogo dell’infrazione è indispensabile per diverse ragioni che vanno oltre il mero rilevamento. Innanzitutto, l’agente ha il dovere di verificare che la violazione si sia effettivamente verificata e non sia stata causata da fattori esterni, imprudenza altrui o situazioni di emergenza che potrebbero giustificare l’azione del conducente. Ad esempio, un veicolo potrebbe aver superato la linea di arresto con il semaforo rosso per far passare un’ambulanza o un mezzo di soccorso urgente, oppure potrebbe essere rimasto bloccato nell’incrocio per un’improvvisa congestione del traffico pur essendo entrato con il giallo. Queste sono circostanze che solo un occhio umano e la sua capacità di discernimento e valutazione in tempo reale possono cogliere e interpretare correttamente. Il dispositivo automatico, per sua natura intrinseca, non può cogliere queste sfumature essenziali, registrando solo un dato oggettivo ma potenzialmente gravemente incompleto e fuorviante.
Contestare la multa: quando è possibile e come fare
Multa ingiusta? Scopri quando e come fare ricorso.
La decisione del Giudice di Pace di Gallipoli crea un importante precedente per tutti gli automobilisti che si vedono notificare multe per passaggio con il semaforo rosso basate esclusivamente su rilevamenti automatici. Se il verbale non menziona la presenza di un agente accertatore o non giustifica in modo esplicito la mancata contestazione immediata – cosa che, secondo la normativa, deve essere debitamente motivata – ci sono solide basi per presentare ricorso. Non è sufficiente che l’amministrazione si limiti a dire che l’apparecchiatura è omologata; è la procedura di accertamento della violazione a dover essere conforme e trasparente.
Gli automobilisti dovrebbero sempre esaminare attentamente il verbale ricevuto. La chiave è verificare che il documento indichi chiaramente l’intervento effettivo di un agente di polizia municipale o che spieghi in maniera convincente e circostanziata perché la contestazione immediata non è stata possibile. La mancanza di tali indicazioni fondamentali può trasformare un verbale apparentemente valido in un atto nullo e quindi impugnabile. Questa sentenza riafferma un principio di garanzia per il cittadino, impedendo che la tecnologia sostituisca del tutto l’elemento umano e discrezionale, fondamentale per una corretta e giusta applicazione delle norme stradali. È questo dettaglio procedurale che può fare la differenza tra il dover pagare una sanzione ingiusta o vederla definitivamente annullata.
