“Agente, volevo solo cambiare aria”: finestrino abbassato = multa | 344€ e passa la paura
Quanto accaduto a Vicenza qualche tempo fa è stato raccontato da vicenzatoday: una sanzione di 42 euro inflitta a un automobilista colpevole, a quanto pare, di aver lasciato il finestrino aperto dell’auto parcheggiata.
Come prevedibile, la reazione è stata di indignazione generalizzata. Nei bar e nelle piazze, la polizia locale e l’amministrazione comunale sono state messe alla gogna, accusate di un’eccessiva rigidità per una multa apparentemente così pretestuosa. Lasciare un finestrino abbassato sembrava una violazione di poco conto, ma la realtà dietro i titoli e le discussioni sui social media è ben più articolata di quanto si possa immaginare inizialmente. Quella che sembrava una semplice infrazione, si è rivelata una vicenda con retroscena che meritano un’analisi più approfondita.
La verità emerge: Non solo un finestrino aperto
Oltre l’apparenza: un dettaglio svela la complessa verità emergente.
A fare chiarezza sulla dinamica dei fatti è intervenuto il sindacato Cub, che ha voluto ristabilire la verità, molto diversa da quella circolata inizialmente. “Contrariamente a quanto riportato, il veicolo in questione non era semplicemente parcheggiato con il finestrino abbassato in una posizione qualsiasi. La situazione era ben più grave: l’auto si trovava in zona Monte Berico, in una posizione che ostacolava pesantemente la circolazione e creava un pericolo concreto”.
Il veicolo era infatti parcheggiato contromano, in pendenza e parzialmente in mezzo alla corsia di marcia. Una condotta che costringeva gli altri veicoli in salita a fermarsi e a procedere a senso unico alternato non regolamentato, generando una situazione di serio pericolo per tutti gli utenti della strada. Inoltre, la zona è frequentata da anziani e pellegrini, e la presenza del finestrino abbassato non era affatto un dettaglio insignificante. Rappresentava un rischio concreto: chiunque avrebbe potuto introdursi nel veicolo, disinserire il freno a mano e causare lo spostamento incontrollato del mezzo in una strada con una forte pendenza. Un potenziale disastro che gli agenti non potevano ignorare.
A quel punto, gli agenti di polizia avrebbero potuto multare il veicolo per intralcio alla circolazione, con conseguente rimozione forzata, una sanzione ben più gravosa di 42 euro. Invece, “in un’ottica di rispetto della consuetudine operativa e di tutela del cittadino, hanno optato per la sanzione meno punitiva possibile, prevista dall’art. 158 comma 4 del Codice della Strada, che impone l’obbligo di adottare le cautele per impedire l’uso del veicolo da parte di terzi”. Un gesto di professionalità e responsabilità, che ha evitato un aggravio inutile della posizione del cittadino.
Tra sicurezza e comunicazione: Lezioni da Vicenza
Lezioni da Vicenza: equilibrio tra sicurezza e comunicazione.
Questa vicenda solleva importanti riflessioni non solo sulla sicurezza stradale e il rispetto del Codice, ma anche sul ruolo delle forze dell’ordine e sull’importanza di una comunicazione efficace. Come sottolineato dalla segretaria provinciale CUB, Maria Teresa Turetta, la professionalità degli agenti di polizia locale si misura anche con la “ponderatezza e la responsabilità delle scelte sanzionatorie a carico dei cittadini”. In questo caso, gli agenti hanno dimostrato di saper valutare attentamente la situazione, agendo nel rispetto della legge e tutelando al contempo la sicurezza pubblica e l’incolumità del cittadino.
Tuttavia, emerge anche una lacuna significativa: la mancanza di una comunicazione istituzionale chiara e tempestiva in merito alla vicenda. È stato proprio questo vuoto informativo ad aver alimentato fraintendimenti e a danneggiare, ingiustamente, l’immagine della polizia locale di Vicenza, trasformando un atto di prudenza e professionalità in un caso mediatico distorto.
Il caso del finestrino di Vicenza ci insegna che, dietro ogni notizia che sembra semplice e diretta, può celarsi una complessità di fatti e decisioni che merita di essere compresa appieno. La fiducia nelle istituzioni passa anche attraverso la trasparenza e la capacità di raccontare la verità, per quanto scomoda o articolata essa possa essere, prevenendo così la diffusione di disinformazione e giudizi affrettati.
