INPS lancia l’allarme: “Pensionati, fate attenzione” | 20mila euro persi per colpa di una firma
Una vicenda che ha dell’incredibile ha visto come protagonista un ex bagnino e giardiniere della provincia di Livorno, la cui pensione è stata messa a serio rischio a causa di una partecipazione marginale in una nota serie televisiva. L’uomo, infatti, ha prestato il suo volto per una scena de “I delitti del BarLume”, la popolare serie TV di Sky. Un ingaggio minimo, retribuito con appena 188 euro, che ha scatenato una complessa disputa legale con l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), l’ente che pretendeva di privarlo di parte della sua pensione, per un importo ben più cospicuo. Una semplice firma su un contratto dunque, ha portato il pensionato a rischiare di perdere la bellezza di 20mila euro.
La controversia: quota 100 e la comparsa in tv
Quota 100 sotto i riflettori: il dibattito televisivo sulla controversa riforma.
La questione è emersa quando l’INPS ha ritenuto che la breve apparizione televisiva fosse incompatibile con il regime di “Quota 100”, il meccanismo di pensionamento anticipato introdotto dal Governo Conte. Secondo l’interpretazione dell’Istituto, quella piccola prestazione artistica si configurava come un contratto di lavoro a tempo determinato, infrangendo così i requisiti di Quota 100 che prevedevano l’incumulabilità del reddito da lavoro con l’assegno pensionistico. La richiesta dell’INPS è stata perentoria e salata: il pensionato avrebbe dovuto restituire immediatamente 20.000 euro, una somma che ha naturalmente scioccato il sessantasettenne.
La norma di “Quota 100” stabiliva che i beneficiari non potessero cumulare il trattamento pensionistico con redditi da lavoro dipendente o autonomo per l’intero periodo di fruizione dell’anticipo pensionistico, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia. Questa rigidità delle regole ha posto l’uomo di fronte a un bivio inaspettato, trasformando un piccolo extra in un onere potenzialmente rovinoso. L’INPS, da Livorno, ha mantenuto ferma la sua posizione, rigettando il primo ricorso del diretto interessato.
La battaglia legale e la vittoria in tribunale
Vittoria legale in tribunale: la giustizia trionfa dopo la battaglia.
Di fronte alla fermezza dell’INPS e alla prospettiva di dover versare una cifra così elevata, il pensionato non si è arreso. Ha deciso di intraprendere una battaglia legale, affidandosi all’esperienza dell’avvocato Marco Guercio e alla consulenza previdenziale della dottoressa Valentina Paoli. Grazie alla loro professionalità e al loro impegno, è stato possibile costruire una solida linea difensiva, contestando l’interpretazione restrittiva dell’INPS riguardo alla natura della prestazione. La tesi difensiva puntava a dimostrare che la comparsa, per la sua entità e per l’esiguo compenso, non potesse essere assimilata a un vero e proprio rapporto di lavoro dipendente in grado di compromettere i requisiti di Quota 100.
Il caso è approdato in tribunale, dove la giudice Federica Manfrè ha esaminato attentamente tutte le argomentazioni. Alla fine, il verdetto è stato favorevole al pensionato. La sentenza ha riconosciuto la validità delle obiezioni dell’uomo, annullando la pretesa dell’INPS di recuperare i 20.000 euro. Questa vittoria legale ha permesso all’ex bagnino e giardiniere di salvare il denaro che l’ente previdenziale intendeva sottrargli tra il 2023 e il 2024, restituendogli la serenità e facendo giustizia di una situazione che appariva manifestamente sproporzionata. La notizia, riportata da Il Tirreno, sottolinea l’importanza di non demordere di fronte a richieste che possono apparire ingiuste, anche quando provengono da enti potenti.
