Ufficiale, vietato circolare in 2 su queste strade | Decisione senza precedenti: se porti un passeggero la paghi carissima
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Una norma introdotta vieta di viaggiare in due in specifiche zone a rischio: chi porta passeggeri rischia caro.
Per chi si sposta quotidianamente su moto e scooter, viaggiare in due è sempre stato il modo più semplice per risparmiare tempo e soldi: niente traffico, consumi ridotti, un casco in più e via. Proprio per questo l’idea che, da un giorno all’altro, non sia più possibile avere un passeggero su determinate strade sembra quasi impossibile da accettare. Eppure, in alcune aree del mondo, le autorità hanno deciso di intervenire in maniera radicale, puntando il dito non solo contro i criminali, ma contro il modo stesso di usare le due ruote.
Alla base c’è un problema di sicurezza che va avanti da anni: rapine lampo, scippi fulminei, bande che sfruttano la velocità della moto per colpire e sparire in pochi secondi. In questo schema il passeggero ha un ruolo chiave, perché è lui a scendere, strappare borse, orologi, cellulari e a risalire al volo, mentre il conducente si occupa della fuga.
Le pattuglie fanno fatica a intervenire in tempo e le telecamere, da sole, non bastano a fermare un fenomeno che ha trasformato le strade più trafficate in un terreno di caccia per i malintenzionati.
Buenos Aires, niente più passeggero per combattere i “motochorros”
La decisione più clamorosa è arrivata a Buenos Aires, capitale dell’Argentina, dove è stato introdotto un divieto esplicito di circolare in due sulla stessa moto in alcune aree urbane e in determinate fasce orarie. Il provvedimento nasce per contrastare i cosiddetti “motochorros”, rapinatori che agiscono proprio in coppia: uno guida, l’altro – spesso armato – compie la rapina e in pochi istanti entrambi scompaiono tra le auto. L’idea delle autorità è semplice e drastica: togliere ai criminali il loro “strumento di lavoro” vietando, nei punti più caldi della città, la presenza del passeggero.
Il divieto non riguarda solo il centro della capitale ma, potenzialmente, tutta la provincia di Buenos Aires: i sindaci dei 135 comuni possono chiedere l’applicazione della misura nelle zone considerate a più alto rischio. La restrizione si inserisce in un più ampio piano di sicurezza, legato alla cosiddetta Ley Antimotochorros, che già dal 2019 obbliga i motociclisti a riportare la targa della moto su casco e gilet. Visto che quella norma è stata spesso ignorata, le autorità hanno scelto una via ancora più rigida, pronta a trasformare un semplice passaggio in moto in due in una violazione sanzionata severamente.

Misura estrema o palliativo? I dubbi di chi usa la moto onestamente
La scelta ha scatenato un’ondata di polemiche tra i centauri “normali”, cioè la stragrande maggioranza di chi usa la moto ogni giorno. In molti fanno notare come il divieto finisca per colpire soprattutto i cittadini onesti che si spostano in due per motivi economici o familiari, mentre i criminali troveranno comunque altri modi per colpire. Chi condivide la moto con il partner, un figlio o un collega sarà costretto a cambiare abitudini, usare mezzi pubblici più insicuri o affrontare costi maggiori per benzina e parcheggi, pur non avendo mai commesso un reato.
Dall’altro lato, le autorità difendono la misura come risposta necessaria a una situazione divenuta insostenibile, sottolineando che il divieto non sarà attivo ovunque e sempre, ma solo in zone e orari specifici scelti in base ai dati su rapine e aggressioni. Resta il fatto che, su quelle strade, chi verrà sorpreso con un passeggero rischierà una multa pesante e, in casi estremi, anche il fermo del veicolo. Una decisione che apre un precedente importante e che, al di là dell’efficacia reale contro i “motochorros”, lancia un messaggio chiaro: in alcune parti del mondo viaggiare in due in moto non è più solo una questione di comodità, ma un comportamento che può costare davvero carissimo.
