Smartphone, non portarlo mai più in auto | L’assicurazione diventa nulla: annuncio improvviso della nota compagnia

Smartphone, non portarlo mai più in auto | L’assicurazione diventa nulla: annuncio improvviso della nota compagnia

Smartphone in auto - Pexels - sardegnainblog.it

Le assicurazioni auto stanno alzando il livello di tolleranza zero sul cellulare alla guida: in certi casi rischi di restare senza copertura.

Nel mondo delle polizze auto da anni si ripete che il vero problema non è solo quanto paghi, ma soprattutto se sei davvero coperto quando succede qualcosa. Le condizioni scritte in piccolo, le clausole di esclusione, i casi in cui l’indennizzo può essere ridotto o addirittura negato sono il terreno su cui le compagnie si muovono per premiare chi guida in modo corretto e punire chi si comporta in maniera chiaramente rischiosa.

Tra i comportamenti più pericolosi sta scalando posizioni l’uso dello smartphone alla guida: non più solo una distrazione da sanzionare con multa e decurtazione di punti, ma un elemento che può pesare perfino sul rapporto con l’assicurazione.

In alcuni Paesi si sta facendo strada l’idea che chi tiene il telefono in mano mentre guida non solo mette a rischio gli altri, ma si espone anche alla possibilità di vedersi contestata la copertura in caso di incidente.

Dove il cellulare può farti perdere la copertura assicurativa

Il caso più eclatante arriva dall’Olanda, dove alcune compagnie hanno iniziato a prevedere nei contratti la possibilità di ridurre o negare il risarcimento quando viene accertato che il conducente, al momento dell’incidente, stava usando il telefono in modo vietato. In pratica, se dalle indagini emerge che il sinistro è collegato alla distrazione causata dallo smartphone, l’assicurazione può considerare il comportamento come una grave violazione delle norme di circolazione e delle stesse condizioni di polizza.

Non si parla solo di telefonate senza vivavoce, ma anche di messaggi, social, notifiche e qualunque uso che implichi il distogliere lo sguardo dalla strada. In situazioni di questo tipo, il rischio concreto è che la compagnia ritenga l’assicurato responsabile in modo talmente grave da ridurre in modo sensibile l’indennizzo o, nei casi più estremi, rifiutare il pagamento, lasciando il conducente a dover rispondere in prima persona dei danni causati.

Smartphone – Pexels – sardegnainblog.it

Cosa insegna il caso olandese a chi guida ovunque

Il messaggio che arriva da queste esperienze è chiaro: per le compagnie assicurative l’uso improprio dello smartphone alla guida non è più una semplice distrazione, ma un comportamento volontario e consapevole che aumenta enormemente il rischio di incidente. Ed è proprio su questo concetto che poggia l’idea di legare la copertura alla condotta reale di chi guida, premiando chi rispetta le regole e penalizzando chi le ignora in modo sistematico.

Al di là dei confini nazionali, il caso olandese è un campanello d’allarme per tutti gli automobilisti: anche dove le polizze non prevedono ancora clausole esplicite di questo tipo, è evidente che il cellulare in mano sta diventando sempre più incompatibile con una guida responsabile. Spegnerlo, metterlo in modalità aereo o usare solo sistemi realmente hands free non è più solo una questione di multa evitata, ma di proteggere la propria sicurezza e il diritto a essere coperti dall’assicurazione quando davvero serve.

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