Codice della Strada, vietati anche gli auricolari | Per rispondere al cell ti conviene accostare: l’alternativa è pagare la multa
Auricolari al volante - Freepik - sardegnainblog.it
Una stretta sul cellulare alla guida colpisce anche gli auricolari: adesso usarli costa caro quanto il telefono in mano.
Da anni si ripete che alla guida il cellulare va tenuto lontano, ma le nuove indicazioni vanno oltre il semplice divieto di avere lo smartphone in mano.
In alcune realtà si guarda con sempre maggiore sospetto a tutto ciò che può isolare il conducente dall’ambiente esterno, compresi gli auricolari che molti usano per parlare “in sicurezza”. L’idea è semplice: se sei al volante, ogni distrazione in più può trasformarsi in un rischio concreto.
Per questo alcuni codici della strada hanno iniziato a colpire non solo telefonate, sms e social network, ma anche il modo in cui si ascolta e si parla. In certi Paesi è stato stabilito che le cuffiette impediscono di sentire bene clacson, sirene e rumori di un mezzo in arrivo, riducendo la capacità di reagire in tempo. Il risultato è una normativa che mette sullo stesso piano il cellulare usato in mano e l’auricolare infilato nell’orecchio, con l’invito implicito a fermarsi e rispondere solo dopo aver accostato.
Dove scatta il divieto e cosa non puoi più fare
Il caso più emblematico è quello della Francia, dove dal 1° luglio 2015 è stato vietato l’uso degli auricolari alla guida per garantire una maggiore sicurezza. Il divieto riguarda i conducenti di auto, mezzi pesanti, pullman e camion, ma anche i motociclisti che usano auricolari nel casco e perfino i ciclisti. Già da tempo lì non è consentito usare il cellulare per telefonare, inviare o leggere sms o navigare sui social mentre si guida, e la nuova stretta sugli auricolari è stata introdotta proprio perché considerati responsabili di un forte isolamento sonoro del conducente.
La normativa francese consente l’impiego solo di sistemi Bluetooth con comandi vocali, che permettono di tenere le mani sempre sul volante. Tutto il resto finisce nel mirino: oltre al telefono, sono scoraggiati comportamenti come truccarsi, mangiare un panino, rovistare nel portaoggetti o ascoltare musica a volume eccessivo, tutte azioni ritenute potenziali fonti di distrazione. Per chi non rispetta il divieto sugli auricolari è prevista una sanzione di 135 euro e la decurtazione di 3 punti dalla patente, un segnale chiaro della severità con cui viene affrontato il tema.

Cosa cambia rispetto all’Italia e perché è meglio accostare
Il confronto con la normativa italiana è netto. Da noi l’articolo 173 del Codice della Strada vieta l’uso di apparecchi radiotelefonici durante la marcia, ma consente l’uso di auricolari o vivavoce a patto che non richiedano l’impiego delle mani e che il conducente mantenga adeguate capacità uditive da entrambe le orecchie. Le sanzioni scattano per chi non rispetta queste condizioni e possono arrivare alla sospensione della patente in caso di recidiva, ma il principio di base resta meno restrittivo rispetto a quello francese.
Le scelte oltralpe vanno però tutte nella stessa direzione: ridurre al minimo le distrazioni e impedire che chi guida si isoli dai rumori esterni. Il consiglio pratico, al di là delle differenze tra Paesi, è uno solo: se arriva una chiamata e non hai un sistema vivavoce a norma, meglio accostare e parlare a motore fermo. È l’unico modo per evitare di trasformare una telefonata in un’infrazione salata o, peggio ancora, in un pericolo reale per te e per chi ti sta attorno.
