“Decine di migliaia di posti a rischio”: ultim’ora, notizia tremenda per un intero settore | Ecco l’annuncio che ha gelato l’Italia
Crisi per il settore, migliaia di posti a rischio - sardegnainblog.it (foto freepik)
Un intero settore rischia di andare allo sfascio: la notizia ha lasciato tutti senza parole, per i lavoratori è crisi nera.
Gli interventi, attuati o previsti, dal Governo Meloni potrebbero portare vantaggi ad alcuni settori e grossi problemi ad altri, soprattutto in vista di alcuni tagli in programma per il 2026 e il 2027.
I motivi dei tagli ai fondi da parte del governo sono molteplici e specifici per ogni settore, come ad esempio la manovra finanziaria per il 2026, che prevede tagli ai ministeri e una riduzione dei fondi per l’assegno di inclusione.
La notizia, diramata in seguito alla bozza della manovra 2026, ha messo in subbuglio un intero settore, che per il nostro Paese rappresenta uno dei principali punti di forza per l’economia.
Se dovesse andare in porto, a farne le spese sarebbero migliaia di lavoratori: le associazioni di categoria sono già intervenute per chiedere un provvedimento da parte del Presidente della Repubblica.
Governo Meloni: annunciati tagli drastici
A fine anno, i governi tracciano dei bilanci e iniziano a prevedere finanziamenti o tagli per determinati settori. Per il prossimo anno sono in previsione una serie di riduzioni per uno dei compartimenti più importanti per l’economia nazionale: quello del cinema e dell’audiovisivo. Nel 2024, l’industria audiovisiva italiana ha generato un valore complessivo di 16,3 miliardi di euro, con una crescita del 9% rispetto all’anno precedente. Questo dato deriva da un mercato trainato principalmente dalla televisione (8,2 miliardi), seguito dalle piattaforme online (2,8 miliardi) e dal cinema, che ha registrato un fatturato di 0,51 miliardi di euro.
Per il 2026 e per il 2027, però, il Governo Meloni ha optato per un taglio drastico dei fondi. Secondo la bozza della manovra, il settore del cinema e dell’audiovisivo subirà una riduzione sostanziale che rischia di mettere a repentaglio migliaia di posti di lavoro. Ad oggi, il fondo unico per il cinema e l’audiovisivo è fissato “in misura non inferiore a 700 milioni di euro annui”, ma nella bozza si legge “in misura non inferiore a 510 milioni di euro annui per l’anno 2026 e a 460 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027”.

Migliaia di posti di lavoro a rischio
Le associazioni di categoria, Agis, Anec, Acec e Fice, hanno rivolto un appello al Governo e al Presidente della Repubblica sottolineando come questo taglio metterebbe “a rischio migliaia di lavoratori, di schermi, di comunità”. Ad oggi, il settore del cinema e dell’audiovisivo è un’eccellenza per l’Italia, ma la manovra potrebbe “compromettere la filiera, favorendo delocalizzazione delle produzioni e perdita di competenze qualificate”.
“Questa ipotesi di taglio farebbe perdere il lavoro a persone, donne e uomini: scenografi, costumisti, sarti, attrezzisti, elettricisti, autisti, sceneggiatori, autori, attori e tutte le professionalità del settore – hanno sottolineato le associazioni – […] Il nostro settore è un’eccellenza nel mondo ed è giusto che venga considerato quel che è: un sistema solido che genera occupazione e reputazione per il Paese. Chiediamo, quindi, al Governo di eliminare la proposta di taglio prevista nella bozza di legge di bilancio”.
