In Sardegna lavorare non è sicuro: le morti aumentano del 50%

Persona che lavora - Canva - Sardegnainblog.it

I dati parlano chiaro: gli episodi di incidenti mortali sul luogo di lavoro sono in netta crescita rispetto allo scorso anno.
Cosa fa di un Paese un luogo civile, sviluppato e moderno? Sicuramente la sua capacità di stare al passo con i tempi per quanto riguarda i diritti civili, ma non solo.
Per come è stata costruita, la società ha bisogno che chi ne fa parte dia il suo contributo in termini di lavoro e manodopera, ma una comunità evoluta non può permettersi di mettere in pericolo chi si impegna ogni giorno per sopravvivere.
Non sempre però in Sardegna è così: lo confermano i dati, sempre più impietosi.
Numeri in crescita
L’isola si conferma ancora una volta tra le aree più critiche del Paese per quanto riguarda la questione sicurezza sul lavoro. Una conclusione impietosa che emerge dal più recente Report sugli infortuni mortali realizzato dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering. In Sardegna infatti si registra un tasso di 46,8 decessi per milioni di occupati. Un dato enorme se messo in paragone con il 31,2 del 2023 e con la media nazionale di 34,1.
Questo vuol dire che c’è stato un aumento del 50% rispetto allo scorso anno, confermando l’isola tra i posti più pericolosi per i lavoratori. Il primo semestre del 2025 non è stato infatti un periodo facile, in quanto si sono registrati episodi relativamente alti di morti sul lavoro, come confermato dallo stesso Luigi Ledda, segretario generale della Cisl.

Zona rossa
La Sardegna figura nel malcapitato gruppo delle regioni italiane in cui vi è il più alto rischio infortunistico. A farle compagnia in questo non invidiabile raggruppamento ci sono Basilicata, Trentino-Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta, Sicilia e Campania. Nel 2025 – almeno per quanto riguarda il primo semestre – anche il tasso di mortalità continua ad essere molto alto.
In risposta a questo fenomeno la Cisl ha proposto fortemente di attuare in maniera immediata il “Patto di Buggerru”, programma virtuoso che si propone di abbattere il fenomeno delle morti sul lavoro, ma che fino ad ora è rimasto solo su carta. Per poter essere determinanti, il sindacato chiede maggiori investimenti nella prossima legge di bilancio e una migliore formazione, sia per lavoratori che per imprese. Non devono mancare poi i controlli da parte degli ispettori soprattutto nelle zone a maggior rischio, come l’edilizia, i trasporti e l’agricoltura.