Pecora in cappotto, il bollito dei pastori che fa impazzire la Sardegna | Cuoce 4 ore: batte pure il ragù della nonna

Tutto quello che serve sapere

Pecora in cappotto, tutte le curiosità - SardegnaInBlog.it (Pixabay Foto)

Pecora in cappotto, il bollito dei pastori che fa impazzire il popolo sardo: tutto quello che dovresti sapere e conoscere su questo piatto

La pecora sarda è considerata una delle più antiche d’Europa. Basti pensare che, nella sola Sardegna, ne esistono addirittura 3 milioni di capi. Quando si pensa a questo animale e, successivamente, ad un piatto tipico il pensiero non può non andare alla pecora in cappotto.

Di che cosa stiamo parlando? Di uno stufato di carne e verdure tipico dell’Ogliastra. In cosa consiste? In pezzi di pecora bolliti e cucinati in brodo con cipolle e patate. Una zuppa dal sapore che non ha assolutamente bisogno di presentazioni né di altro.

Un piatto tipico gustoso che viene cucinato anche in estate. Anzi, soprattutto in estate. L’alimentazione a base di erba secca della pecora è fondamentale. La stessa che conferisce aromaticità al tessuto muscolare. Si può aggiungere anche qualche rametto di timo e finocchietto.

Perché viene chiamata in questo modo? La carne in questione viene servita “vestita“. Ovvero avvolta nei suoi aromi e verdure. Un piatto legato al mondo agropastorale che viene preparato in diverse occasioni come: tosatura delle pecore, feste di paese e riunioni familiari.

Pecora in cappotto, tutto quello che dovresti sapere e conoscere

Gli ingredienti principali sono molto semplici: carne di pecora adulta (non ci riferiamo all’agnello), patate. carote, sedano, cipolle, alloro, prezzemolo, pepe in grani, sale. La preparazione è tradizionale: la carne viene prima lavata e poi tagliata in pezzi grandi. Successivamente viene messa a bollire lentamente in un grande paiolo di rame. Con la partecipazione, ovviamente, di acqua ed aromi.

Una lunga cottura deve durare dalle 3 alle 4 ore. Successivamente vengono aggiunte le verdure. La carne, dopo questo procedimento, verrà inevitabilmente tenera. Il prodotto finale deve essere servito caldo con le verdure sopra. Ed è per questo motivo che viene, appunto, chiamato “pecora in cappotto”.

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Pecora in cappotto servito su un piatto – SardegnaInBlog.it (Screenshot video YouTube)

Pecora in cappotto, le curiosità che nemmeno i sardi conoscevano fino ad ora

La “pecora in cappotto” viene servita principalmente su piatti rustici o fondine. Con la carne sotto e le verdure sopra. Un piatto che può essere accompagnato con il pane carasau ed un bicchiere di vino rosso (magari il Cannonau). In alcune varianti (anche se non sempre) viene aggiunto un filo d’olio crudo a fine cottura.

In conclusione ci sono alcune curiosità che non tutti conoscevano sino ad ora. Stiamo parlando di un piatto apprezzato dai buongustai per via del suo sapore intenso ed autentico. Con il passare del tempo diventa sempre più raro trovarlo nei ristoranti. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda le feste paesane e nelle famiglie sarde. Per molti viene considerato un vero e proprio simbolo dell’identità sarda rurale.