Negli ultimi anni, la mobilità estiva in Italia ha vissuto dei cambiamenti sicuramente degni di nota.
Benché una fetta importante degli italiani continui a muoversi con altri veicoli per le vacanze estive, cresce costantemente la stima e l’interesse per i mezzi camper nell’organizzazione delle vacanze in famiglia.
A guidare questo trend in salita sono soprattutto i principali punti di forza di un camper tour: la libertà di movimento e la flessibilità degli orari.
A quanto detto finora, va aggiunto che, lungo la penisola, non mancano delle interessanti proposte per un camper tour. Un tour della Sardegna in camper da fare in 10 giorni si rivelerà sicuramente un’esperienza memorabile e altamente formativa, all’insegna delle good vibes.
In genere, i camper tour riguardanti la Sardegna hanno inizio a Olbia. Tuttora, il porto cittadino rappresenta uno dei più facili punti d’accesso all’isola.
Oltre a disporre di un porto all’avanguardia, la città di Olbia si merita la prima tappa per l’importante museo archeologico, per le sue mura puniche e per l’acquedotto romano meglio conservato in Sardegna. L’acquedotto fu costruito, tra il I ed il II secolo d.C., con l’intento di trasportare in città l’acqua proveniente dal Monte Cabu Abbas.
Senza macinare un numero spropositato di chilometri, a bordo dell’amato camper si può raggiungere il cuore della Gallura (Caddura in lingua sarda), ovvero quella speciale sottoregione storico-geografica composta da 21 comuni, tutti appartenenti alla provincia di Sassari.
O meglio ancora si può viaggiare lungo costa alla ricerca di alcune delle spiagge più belle in Sardegna come Cala di Trana e Porto Pollo a Palau, La Licciola nel comune di Santa Teresa di Gallura e la Baia di Monti Russu ad Aglientu.
Il momento migliore per visitare la Baia di Monti Russu è sicuramente al tramonto, proprio quando le rocce rossastre diventano lingue di fuoco, la sabbia bianca è posta in risalto dalla fioca luce e le acque si tingono velocemente d’azzurro.
Dopo aver salutato la Baia di Monti Russo, seguendo in parallelo la costa nordoccidentale della Sardegna con l’aiuto dell’SS200, si giunge a Porto Torres.
Porto Torres è una cittadina molto sottovalutata, famosa per essere il punto di sbarco dei traghetti di milioni di turisti ogni estate, nel suo territorio rientra anche l’isola parco nazionale dell’Asianara. Si tratta quindi di un importante crocevia di carattere turistico e commerciale, fin dai primi anni della sua fondazione che si fa risalire al I secolo a.C. a opera dei romani. E’ una delle due sole fondate all’epoca di Giulio Cesare in tutta la Sardegna.
Scoprendo le diverse bellezze di Porto Torres, il consiglio è di assaggiare la Fregula sarda, una pasta di semola di grano duro lavorata in piccole palline. Simile al cuscus, anche se più grossa, alla Fregula si possono abbinare piatti di mare, minestre leggere o le arselle (piccoli molluschi dal guscio liscio e lucente).
Per un bagno rigenerante dopo l’ottimo pranzo a Porto Torres, l’ideale sarebbe la Spiaggia della Pelosa, a circa trenta chilometri dal centro cittadino. La vista dalla Pelosa è davvero spettacolare, essendo caratterizzata da un mare trasparente poco profondo, dalla seicentesca Torre Pelosa che troneggia sul litorale nord e da una finissima e morbidissima sabbia bianca.
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This post was published on 3 Agosto 2022 09:33
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