Endemismi

Piante carnivore in Sardegna, sono due: “Pinguicula Sehuensis” e “Utricularia vulgaris”

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Piante carnivore in Sardegna: la Sardegna non finisce mai di stupire con le mille sorprese che la sua natura, ancora per larghi tratti incontaminati, continua a offrirci. Oggi vi parliamo delle piante carnivore, anch’esse presenti in Sardegna, la “Pinguicula Sehuensis” un endemismo che cresce solamente nei monti di Seui, e la “Utricularia vulgaris“, trovata dopo 30 anni di ricerca nello stagno di Platamona, una delle più importanti zone umide del nord Sardegna (in territorio di Sorso).

Pinguicula Sehuensis, la pianta carnivora di Seui:

La pianta carnivora della Sardegna più interessante è la “Pinguicula Sehuensis” (foto sopra). Ed è la più intrigante perché, come già precisato, si tratta di un endemismo tutto sardo. Endemismo infatti significa “presenza in un’area circoscritta di organismi animali o vegetali caratteristici e limitati a quella regione“.

Non solo, dall’analisi dei suoi cromosomi è risultato che la pianta è di un tipo ancestrale, viene cioè considerata considerare la madre di una serie di esemplari della stessa specie.

Bene, questo grazioso quanto letale fiorellino, alto tra gli 8 e i 14 centimetri e con una rosetta di foglie basali di una decina di centimetri, cresce solo nel Montarbu, tra i 1035 e i 1185 metri. Siamo in agro di Seui, lembo d’Ogliastra che ricade nella provincia del sud Sardegna ed è stata scoperta nel 2014 dal prof. Gianluigi Bacchetta assieme ai colleghi Marcello Cannas e Lorenzo Peruzzi. Una scoperta così importante da essere stata pubblicata anche sulla rivista Phytotaxa, la più prestigiosa del settore.

La Pinguicula Sehuensis è quindi una pianta carnivora, “per mangiare” rilascia sulle foglie una sostanza mucillaginosa, capace di invischiare gli insetti più incauti (mosche, ragni, api e farfalline), che poi assorbe lentamente per degrado progressivo. E’ una pianta rarissima, ne rimangono solo un migliaio di esemplari ed è perciò considerata a rischio estinzione. Quindi se per caso la vedete, fategli pure una foto, ma lasciatela in pace.

Utricularia vulgaris, la pianta carnivora dello stagno di Platamona:

Successivamente, nell’estate 2020 inoltre è arrivata la conferma della presenza in Sardegna di una seconda pianta carnivora, anche se stavolta più comune. Comune si fa per dire, visto che in Italia è presente solo in altre 5 regioni. Si tratta dell’ Utricolaria vulgaris, che è stata scoperta nello stagno di Platamona, in territorio di Sorso, ed ha l’abitudine di catturare piccoli organismi acquatici.

L’Utricolaria vulgaris, o “erba vescica”, con i suoi caratteristici fiorellini gialli, che tanto ricordano le bocche di leone, era stata individuata circa 30anni fa Marco Giau, allora studente di Scienze Naturali. La pianta utilizza delle vescichette (urticoli) sottovuoto, appena sotto il pelo dell’acqua, vere e proprie trappole che si aprono quando la preda si avvicina e letteralmente la risucchiano. Vi diamo una buona notizia, fa strage di larve di zanzare e girini.

La (ri)scoperta è stata opera di Giovanni Rivieccio, dopo due anni di ricerche palmo a palmo nello stagno. e come sempre in questi casi, un giorno è stata la pianta a rivelarsi a lui, quasi per caso (tutta da leggere la storia della sua scoperta). Di lì a finire su “Italian Botanist“, la rivista della Società Botanica Italiana il passo è stato breve.

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This post was published on 27 Gennaio 2022 12:48

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