Spiaggia Coaquaddus a Sant’Antioco: La spiaggia di Coaquaddus è probabilmente la più bella dell’intera isola di Sant’Antioco, il suo nome “coda dei cavalli” è dovuto alla sinuosità di questo lembo di sabbia situato a sud, dopo Maladroxia. La spiaggia, circondata da un’abbondante vegetazione conserva ancora l’aria selvaggia tipica di molte aree della Sardegna. La sabbia non è particolarmente fine ne chiara, piuttosto sono fantastici i colori e i riflessi dell’ acqua del mare, con tonalità dal verde al turchese, e un fondale basso che la rende ottimale anche per i più piccoli. Come spesso capita in Sardegna non mancano gli scogli, per chi amasse la roccia preferendola alla sabbia.
Il video sopra è stato preso dal canale Youtube di Massimo Nalli, del quale vi consiglio anche l’ottimo sito dedicato al sud Sardegna; quello sotto da quello di titosiddi,con l’importante invito a preservare questa spiaggia stupenda.
Per quanto dotata di servizi base, incluso un chiosco, la spiaggia conserva un’aria selvaggia e incontaminata, che potrebbe parzialmente perdere se verrà realizzato il centro termale voluto dall’imprenditore iglesiente Ninetto Deriu, inclusa una struttura ricettiva a 5 stelle da 250 posti letto e un centro convegni, per un investimento di 20 milioni di euro e una previsione di 120 nuovi posti di lavoro, più 180 di indotto. Una prospettiva importante per un territorio in cronica assenza di lavoro e per una (ex) provincia con una dotazione di strutture alberghiere e posti letto davvero sottostimata. La struttura verrà inoltre realizzata oltre i 300 metri dal litorale e nel rispetto dei vincoli paesaggistici.
Intanto dal Ministero arriva la conferma, le acque termali che sgorgano in questa zona posseggono proprietà terapeutiche e sono efficaci per la balneo-fango-terapia e nel trattamento delle malattie arteoreumatiche, per la balneoterapia nella cura delle malattie dermatologiche e delle patologie vascolari periferiche. Ora per far partire i lavori manca solo l’ultimo passo, l’intesa con Regione e Comune per la trasformazione della destinazione d’uso dei terreni da zona E (agricola), a F (turistica) e G (servizi).
Insomma l’ultima parola spetta alla Regione, voi che ne pensate?
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This post was published on 17 Febbraio 2015 10:26
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