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Boom demografico dei grifoni in Sardegna dopo il ripopolamento!

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Boom di grifoni in Sardegna dopo il ripopolamento: tra le buone notizie di questo fine 2021 c’è il successo del ripopolamento della colonia di grifoni della Sardegna, che volano imponenti sulle montagne tra Bosa e Alghero. Lo dicono i numeri raccolti in 43 giornate di monitoraggio, dal censimento condotto da “Life Safe for Vultures“, attraverso gruppi di rilevazione e la collaborazione con Lipu, Legambiente e L’altra Bosa.

Grazie al progetto “Life Under Griffon Wings” infatti, negli ultimi 5 anni si è provveduto a ripopolare con nuovi esemplari di grifone provenienti dalla Spagna il Nord Ovest della Sardegna. Lì dove vive l’unica popolazione autoctona di grifoni in Italia.

Da allora i numeri sono nettamente migliorati, basti pensare che da 27 coppie nidificanti e 20 giovani involati del 2015 si è passati a 51 coppie nidificanti e 37 giovani involati del 2020. Complessivamente si stima che oggi in Sardegna vivono circa 300 grifoni.

Il boom demografico del grifone in Sardegna:

Ancora migliori i dati raccolti nel 2021, quando si è andati a rilevare i parametri riproduttivi di ogni coppia attiva, arrivando a censire 66 coppie territoriali:

  • 61 nel Bosano (+92,4%),
  • 5 nell’Algherese (+7,6%).

Sono state occupate 10 colonie (9 nel Bosano, 1 nell’Algherese), composte da minimo 2 coppie e massimo 16, e 4 siti isolati, tutti nel Bosano. Aumentano dunque le coppie territoriali (+6), le deposizioni (+4) e gli juveniles (+8), con 45 nuovi involi. Il successo riproduttivo e la produttività sono aumentati del 12,3% e del 9,7%.

Almeno 4 le coppie miste, ossia formate da individui provenienti dal programma di “restocking” di Life Under Griffon Wings e da individui della popolazione locale, che hanno portato a termine il loro ciclo riproduttivo.

Sono calate le perdite di covate (8 nel 2021, 12 nel 2020) e il tasso di mortalità prenatale è passato da 23,5% a 14,5%. Si è riscontrata la perdita di due giovani prima dell’involo, ma il tasso di mortalità postnatale è passato dal 5,1% al 4,3%.

Dei dati molto importanti, infatti il grifone depone un solo uovo per covata.

Le reazioni e i racconti dei protagonisti:

Particolarmente positive sono le parole di Francesco Guillot, coordinatore regionale Lipu per la Sardegna:

Gli avvistamenti sono molto più frequenti e l’areale sempre più ampio. Prima i grifoni andavano verso il Bosano, ora frequentano assiduamente la Nurra.

Francesco Guillot

Potete divertirvi anche a consultare le segnalazioni dei GPS che segnalano gli spostamenti degli uccelli, in base al quale si vede come i grifoni si siano spinti fino all’isola dell’Asinara., alla Gallura e al Monte Arci.

Grazie anche ai carnai aziendali e del lavoro di Forestas, che con le aziende collegate rifornisce il carnaio delle Prigionette, fondamentale per “fissare” la coppia da cui è partita la ricolonizzazione. A tal proposito Alfonso Campus di L’Altra Bosa, spiega come:

La sinergia ha portato diversi attori a coincidere sugli stessi obiettivi. Attività come la realizzazione dei carnai aziendali coinvolgono le comunità locali, il cui ruolo è indispensabile perché il grifone torni a far parte massicciamente del contesto naturale cui appartiene da sempre.

Alfonso Campus

I carnai sono essenziali, specie per mitigare la carenza alimentare. I grifoni infatti, non avendo degli artigli che gli permettano di sferrare un attacco, non cacciano e sono in grado di cibarsi solamente di animali morti.

Mariano Mariani, direttore del Parco regionale naturale di Porto Conte, spiega come per riportare le coppie nidificanti a Punta Cristallo sono servite anche le attività di interdizione, grazie alle quali ci sono state le colonizzazioni spontanee anche da parte di altre specie importanti sotto il profilo conservativo, come il falco pescatore e soprattutto il capovaccaio, un altra specie di avvoltoio, talmente raro che in Italia se ne contano solo una decina di coppie.

Il grifone è infatti solo una delle 22 specie di avvoltoio esistente, in Europa ne sono presenti 4:

  • il grifone (Gyps fulvus),
  • l’avvoltoio monaco (Aegypius monachus),
  • il capovaccaio (Neophron percnopterus),
  • il gipeto (Gypetus barbatus).

Capofila del progetto di censimento è il il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, mentre partner sono l’Agenzia Forestas, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sardegna, E-Distribuzione e la Vulture Conservation Foundation – Mauro Aresu, Francesco Guillot e Alfonso Campus.

La speranza e l’augurio da parte nostra è che si ripeta il successo del cervo sardo che, arrivato alle soglie dell’estinzione negli anni ’80, oggi sta ripopolando quasi tutta la Sardegna.

Copyright: foto di questo articolo sono di Mauro Sanna e Pietro Masala, l’autorizzazione alla loro pubblicazione è arrivata assieme al comunicato stampa.

This post was published on 28 Dicembre 2021 11:04

Pubblicato da
Daniele Puddu
Tags: Grifone

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