Ulivo millenario di Cuglieri potrebbe sopravvivere al disastroso rogo del Montiferru: oggi abbiamo voglia di buone notizie, perciò vi parliamo del sopralluogo del direttore dell’orto botanico di Cagliari, Gianluigi Bacchetta, che ha visitato l’oleastro di Tanca Manna ed ha espresso parole di ottimismo.
Sin dal giorno successivo allo spegnimento del rogo infatti, grazie anche alle indicazioni del collega Ignazio Camarda, si è provveduto ad aspergere acqua a più riprese attorno alla pianta, operazione che ha permesso di abbassare drasticamente la temperatura del suolo, cosa che potrebbe aver avuto effetti benefici sulla vitalità degli apparati radicali.
Ma non solo, si è anche provveduto a posizionare frasche e tronchi a protezione delle porzioni vitali della pianta, per ridurre al massimo l’esposizione alla luce solare e mantenere una maggiore umidità, oltre che evitare il calpestio e quindi la compattazione del suolo.
Il tronco dell’olivo millenario di Cuglieri è ormai in grande parte distrutto e compromesso dal fuoco, che malgrado il passaggio molto veloce dell’incendio è stato molto intenso e impattante. Si auspica però una vitalità degli apparati radicali e una ripresa vegetativa delle porzioni di tronco non direttamente interessate dal fuoco poste sia sul lato sinistro sia sul lato estremo destro della ceppaia.
La porzione più a sinistra della pianta è infatti in migliori condizioni e potrebbe avere le necessarie capacità di resilienza, lo capiremo però solo verso settembre e ottobre.
L’ulivo millenario di Cuglieri crollato sotto la furia del fuocoGianluigi Bacchetta, direttore dell’Orto Botanico di UniCa, davanti all’Ulivo millenario di Cuglieri, caduto nei giorni scorsi sotto la furia del fuoco. Una speranza pare restare.
Pubblicato da UniCa – Orto Botanico HBK su Mercoledì 28 luglio 2021
Importanti le parole del professore, tutti noi infatti possiamo dare una mano:
Raccomando di non avvicinarsi alla pianta per nessuna ragione, non asportare i materiali collassati intorno e di avere pazienza per attendere la ripresa.
Insomma, lasciamo in pace l’albero, non interveniamo perché ci stanno pensando gli esperi, e resistiamo alla voglia di portarci via un ricordino.
Le operazioni di ripresa del verde e delle piante sarà veloce per la macchia mediterranea, ma estremamente lenta per gli alberi più grandi, quando possibile.
Bellissima la chiosa finale:
La resilienza dell’albero deve essere quella della popolazione: ci sono persone che stanno soffrendo molto. Mantenere vivo quest’albero significa mantenere viva la speranza di tutti.
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This post was published on 28 Luglio 2021 16:58
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