Sardegna, spiagge fruibili per tutti, anche per i disabili: il tema dell’accessibilità è sempre più centrale nel turismo di oggi, sia per fattori culturali e etici, quindi come battaglia di civiltà, sia per fattori economici. Vi cito solo tre dati:
Tutti turisti che viaggiano con parenti e/o accompagnatori, i numeri quindi diventano ancora più importanti e decisivi.
E non pensate per forza a handicap gravi, un diversamente abile può essere un anziano con difficoltà motoria legate all’età, può essere un giovane che ha subito la frattura di un arto, o una mamma che spinge il passeggino del proprio bambino, le possibilità sono innumerevoli e possono riguardare tutti noi. E spesso la disabilità è solo transitoria.
Bene, il turismo accessibile – secondo la definizione di Simon Darcy e Tracey Dickinson – è quello che permette alle persone con richieste particolari d’accesso, inclusa la mobilità, la vista, l’udito e la dimensione cognitiva, di fruire indipendentemente e con equità e dignità attraverso la disponibilità di prodotti, servizi ed ambienti turistici universalmente studiati. Questa definizione include tutte le persone che viaggiano con bambini in passeggino, le persone con disabilità e gli anziani.
Come si diceva, è una battaglia di civiltà, tanto che la Regione Sardegna si è ufficialmente impegnata a far diventare l’accessibilità alle spiagge per i portatori di handicap una condizione essenziale e irrinunciabile per l’ottenimento delle concessioni balneari.
Così il presidente Solinas dopo l’incontro con l’associazione “SardegnAccessibile“:
Si tratta di una battaglia di civiltà che deve immediatamente portare a soluzioni chiare e durature. Ci impegniamo fin da subito affinché l’applicazione di queste norme diventi obbligatoria per ottenere le concessioni balneari, tenendo conto di tutto ciò che è necessario e propedeutico alla piena fruibilità da parte di tutti i cittadini degli spazi delle nostre città e delle nostre località turistiche. Tutti i cittadini sono uguali davanti alle Istituzioni ed è importante che lo siano in ogni circostanza.
Insomma, tutti devono poter fruire delle bellezze della Sardegna.
Secondo i dati in possesso della Regione Sardegna, sono poche le spiagge che nella nostra isola soddisfano i requisiti di accessibilità (io vi ricordo la cartina delle spiagge accessibili ai disabili a La Maddalena). Ma non solo, tra le strutture alberghiere, solo il 17% su scala nazionale e il 13% su scala regionale dispone di una camera per i disabili.
Così l’assessore Quirico Sanna:
Tutte le spiagge dovranno dotarsi di passerella per l’accesso allo specchio acqueo tramite sedia a rotelle, della piattaforma annessa per i lettini, delle sedie a rotelle per l’ingresso in acqua così come dei servizi igienici accessibili a tutte le categorie di utenti.
Verrà subito aperto un tavolo di confronto in regione. Per adesso siamo alle dichiarazioni di intenti, per un tema che è tanto importante quanto ricorrente, vedremo cosa succederà nei prossimi mesi.
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This post was published on 10 Giugno 2021 16:06
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