Funghi Sardegna, ecco dove sono gli ispettorati micologici: E’ Autunno, arrivano le prime piogge e con essere cominciano a uscire i primi funghi della stagione, soprattutto porcini finché le temperature rimangono alte. E come ogni anno tanti appassionati cercatori di funghi sono pronti a battere boschi, campi e garighe alla ricerca delle proprie qualità preferita. Ma per far sì che una bella giornata passata in mezzo alla natura, spesso fra amici, si concluda con un lauto banchetto e non con un mal di pancia – se non in tragedia, come ancora capita fin troppo spesso – seguite i consigli degli esperti disponibili presso dell ASL sarde, tra settembre e ottobre infatti aprono in tutta la Sardegna gli ispettorati micologici.
Per la verità sulle pagine web delle ASL sarde non sempre è facile reperire delle informazioni aggiornate, i dati che vedete qui sotto – per quanto attendibili – talvolta risalgono agli anni passati, meglio quindi telefonare prima di muoversi, specie se si viene da fuori (per lo stesso motivo considerate pure questo articolo “aperto” e “in aggiornamento“). Gli ispettorati micologici sono importanti perché lì si trovano esperti in micologia, ovvero nel riconoscere i funghi, perciò se avete qualche sospetto o non siete sicuri sulle specie che avete raccolto, meglio chiedere il loro parere prima di consumarli.
Ricordo che i funghi devono essere portati agli sportelli dell’Ispettorato interi, freschi, puliti e ben conservati, all’interno di cestini rigidi e forati, possibilmente suddivisi per specie (per il semplice fatto che basta un fungo non buono per costringerci a buttare tutti gli altri se raccolti nello stesso cestino).
E’ inoltre necessario avere con sé l’intero raccolto e non solo un campione, perché fra gli esemplari non controllati potrebbe esserne presente uno non commestibile, specie considerando quanto spesso si assomiglino e siano facilmente interscambiabili specie commestibili e non commestibili (se non tossiche).
Per la propria salute la Asl di Oristano inoltre ricorda che di non mangiare mai funghi della cui commestibilità non si sia certi e, in genere, di non consumarli crudi, né in grandi quantità. Essa consiglia inoltre di fare attenzione ai funghi che crescono in zone a possibile rischio d’inquinamento ambientale, in prossimità di discariche, strade ad alto traffico, aree trattate con pesticidi.
Per la salute dei boschi invece rammenta quanto sia opportuno evitare la raccolta indiscriminata di esemplari troppo giovani o troppo maturi, ammuffiti o alterati e – aggiungo io – , evitare di capovolgere o distruggere i funghi che non conosciamo o che sappiamo essere tossici. Bisogna avere rispetto della natura, ciò che per noi magari e tossico non lo è per una animaletto del bosco, ovvero per le piante cole quali funghi crescono in simbiosi, evitiamo quindi di comportarci da vandali.
Dall’Ispettorato micologico infine raccomandano poi di staccare delicatamente i funghi dal terreno e trasportarli in cestini rigidi e forati, per favorire la diffusione delle spore e mantenere inalterato l’ecosistema.
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This post was published on 16 Ottobre 2014 11:23
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