Certificato verde COVID-19 per spostarsi tra regioni, cosa è e come funziona: il nuovo Decreto Legge 22 aprile 2021, n. 52 approvato dal Governo Draghi e firmato dal Presidente Mattarella, recante “Misure urgenti per la graduale ripresa delle attivita’ economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19” è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore oggi, 23 aprile 2021.
Tra le novità del così detto “Decreto Riaperture” vi è non solo la reintroduzione della zona gialla, ma la possibilità di spostarsi tra regioni. E se per gli spostamenti tra regioni gialle e bianche non ci sono problemi di sorta, gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori collocati in zona arancione o rossa sono invece consentiti, oltre che per comprovate esigenze lavorative o per situazioni di necessita’ o per motivi di salute, nonche’ per il rientro ai propri residenza, domicilio o abitazione, anche ai soggetti muniti delle certificazioni verdi COVID-19.
Ma cosa sono queste certificazioni verdi Covid-19 e come funzionano? Vediamo come il certificato verde viene spiegato dal decreto.
I certificati verdi COVID-19 sono le certificazioni comprovanti lo stato di avvenuta vaccinazione contro il SARS-CoV-2 o guarigione dall’infezione da SARS-CoV-2, ovvero l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus SARS-CoV-2. Se avete ancora dei dubbi, le certificazioni verdi COVID-19 sono rilasciate al fine di attestare:
La certificazione verde Covid-19 italiana è equivalente al Green Pass in via di realizzazione dall’ Unione Europea per facilitare gli spostamenti tra gli stati membri durante la prossima estate e atteso per giugno 2021.
Di conseguenza le certificazioni verdi COVID-19 rilasciate in conformita’ al diritto vigente negli Stati membri dell’Unione europea sono riconosciute, come equivalenti a quelle italiane e valide se conformi ai criteri definiti con circolare del Ministero della salute.
Le certificazioni rilasciate in uno Stato terzo a seguito di una vaccinazione riconosciuta nell’Unione europea e validate da uno Stato membro dell’Unione, sono riconosciute come equivalenti se conformi ai criteri definiti con circolare del Ministero della salute.
Per una volta la Regione Sardegna ha fatto da apripista, le misure adottate dal nostro governo nazionale, prima considerate anticostituzionali sono divenute adesso legge a livello nazionale e presto anche a livello europeo. Resta da capire come le disposizioni regionali verranno coniugate con quelle nazionali. Di sicuro per adesso resta sia la registrazione obbligatoria del proprio arrivo, sia l’obbligo di test o vaccinazione. AGGIORNAMENTO: Tali disposizioni regionali non sono più in vigore dal 15 giugno 2021.
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This post was published on 23 Aprile 2021 10:55
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