Case cantoniere della Sardegna diventano strutture ricettive, ecco il bando: l’obiettivo dell’operazione è decisamente interessante, trasformare un gran numero di case cantoniere dell’ANAS in tutta Italia, le famose casette rosse che punteggiano i maggiori assi viari della Nazione, in attività ricettive di qualità all’insegna dello sviluppo sostenibile (piccoli alberghi, ostelli, B&B), incluse funzioni complementari come ristorazione, bar o punti di ristoro, centri informativi e didattici, stazioni per la ricarica dei veicoli elettrici.
Per questo motivo l’ANAS ha pubblicato un bando sulla Gazzetta Ufficiale per l’assegnazione di 100 case cantoniere dislocate su tutto il territorio nazionale. Ben 30 delle quali si trovano in Sardegna, spesso il luoghi di pregio.
Vi faccio degli esempi, ci sono case cantoniere in località famose della Gallura e del nord est della Sardegna come Santa Teresa Gallura (2), Palau (2), Olbia (a Murta Maria), Budoni, Posada, Siniscola (vicino al borgo di Santa Lucia), Dorgali, ma anche ad Alghero (nord ovest della Sardegna), Cuglieri (nel nord della provincia di Oristano, tra Bosa e ilò Sinis), Porto Botte (nel Sulcis), mentre 3 sono gli edifici in mezzo ai monti dei Sette Fratelli, altre nel cuore della Barbagia.
Capite da soli il potenziale turistico di queste strutture, anche se il loro stato di conservazione, come potete vedere dalle foto allegate a questo articolo e prese dal sito dell’ANAS, cambia notevolmente di caso in caso. Ecco maggiori info:
La case cantoniere dovranno essere riqualificate puntando sulla conservazione dei manufatti originari e il loro miglior inserimento nel paesaggio sia da un punto di vista ambientale che percettivo, utilizzando materiali compatibili con l’ambiente e con l’architettura storica, e colori coerenti con i caratteri paesaggistici del luogo. Dovrà essere garantito anche l’ormai classico celebre rosso pompeiano codificato dal MiBACT con il RAL 3001, oltre alla conservazione della targa con l’indicazione della Strada Statale e della chilometrica e dello stemma identificativo di Anas.
Così spiega l’Amministratore Delegato di Anas, Massimo Simonini:
Attraverso il recupero di questi edifici dal rilevante valore iconico vogliamo promuovere un modello di sviluppo sostenibile in termini ambientali e socio economici per i territori dove sono ubicati, rivitalizzando l’economia locale ed i suoi microsistemi industriali, incentivando un turismo diffuso di qualità, oltre ad offrire all’utenza della strada quanti più servizi possibili, in linea con gli standard comunitari, a sostegno della mobilità e della viabilità, inclusa quella sostenibile.
La scadenza per presentare il proprio progetto sono le ore 12,00 del 15 giugno 2021. Se siete interessati fatevi sotto.
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Copyright: info, foto e e video dal sito ufficiale dell’ANAS.
This post was published on 24 Marzo 2021 17:32
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