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Parole femministe in inglese: vocabolario di emancipazione femminile

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Feminism” è stata decretata come la parola più usata, cercata, discussa nel 2017. A dirlo è il più noto dizionario di inglese di stanza negli Stati Uniti. Sicuramente, la spinta alla parola e al movimento che rappresenta, viene proprio dalla sua ritrovata popolarità a seguito di movimenti quali #metoo o #quellavoltache, ma anche grazie al successo di diverse serie TV, in particolar modo “Big Little Lies“. Da non dimenticare, infine, le diverse Marce delle Donne che si sono tenute in diverse parti del mondo.

Femminismo: cos’è?

Femminismo è l’opposto di maschilismo? Assolutamente no! Se il maschilismo pone al centro della propria ideologia la concezione che è naturale opprimere una donna e pensare di esserle superiore, il femminismo invece, tende all’uguaglianza fra i sensi, alla parità, all’equilibrio. Obiettivo del femminismo è, quindi, non dichiarare le donne superiori all’uomo, bensì alla pari e il suo scopo è denunciare le oppressioni che spesso le donne subiscono dalla mentalità maschilista o machista dominante.

Il vocabolario di emancipazione femminile

L’emancipazione delle donne può partire proprio dal linguaggio. La lingua inglese, in questo, ci viene incontro, perché proprio in inglese sono scritti i primi termini messi a punto dalle femministe per indicare alcuni comportamenti o atteggiamenti sessisti che alcuni uomini tendono a mettere in atto per affermare la loro superiorità sulle donne. Se vuoi approfondire l’argomento, ti consigliamo di prenotare lezioni online di inglese con un insegnante madrelingua.

  1. Body-shaming

Il termine Body-shaming deriva dall’unione delle parole “body” e “shaming”, ovvero “corpo” e “far vergognare”. Le donne che subiscono il body-shaming sono spesso giudicate per il modo in cui le donne decidono di mostrare il proprio corpo, uscendo fuori dagli schemi imposti dalla società.

  1. Bropriating

Il termine deriva dall’unione delle parole “brother” e “appropriating”, ovvero dall’unione di “fratello” e “appropriarsi”. Tale atteggiamento, tipico degli uomini in ambiente lavorativo, fa riferimento alla consuetudine di appropriarsi dell’idea di una collega donna e di presentarla come propria per poi prendersi tutti i meriti.

  1. Gaslighting

Il termine fa riferimento alla pellicola cinematografica “Gaslight” che ha debuttato nelle sale nel 1944. La trama della pellicola vedeva protagonista un uomo/marito capace di manipolare a tal punto la donna/moglie da farle pensare di essere diventata pazza. Tale manipolazione aveva l’obiettivo finale di mettere le mani sull’eredità della donna. Il film ha dato luogo alla similitudine che spesso si verifica con alcuni avvenimenti che avvengono anche oggi, quando i mariti mettono in atto una violenza psicologica sulle mogli o fidanzate, manipolando la loro mente. La manipolazione ha spesso l’obiettivo di rendere insicura la donna, confondendola e screditandola. Chi è vittima di Gaslighting spesso sente di aver perso il controllo della propria vita. Frasi tipiche del manipolatore sono: “Sei pazza!” , “Non capisci nulla!”

  1. Mansplaining

Il termine mansplaining deriva dall’unione della parola “man” più la parola “explaining”, ovvero uomo e spiegare. Questo termine è stato coniato dalla scrittrice Rebecca Solnit che l’ha utilizzato per la prima volta nel suo libro “Gli uomini mi spiegano le cose”. Il termine fa riferimento all’atteggiamento di alcuni uomini che in maniera discriminatoria tendono a screditare le conoscenze femminili ponendosi al di sopra di loro. Nello specifico, il mansplaining si verifica quando l’uomo interrompe una donna per intervenire e spiegarle un argomento di cui lei ha perfetta padronanza. Solitamente si usa in ambito lavorativo ma è diffuso anche nella quotidianità e fa riferimento a tutte quelle occasioni in cui gli uomini cercano di spiegare cose ovvie a una donna pensando che lei non possa capirle.

  1. Manterrupting

Il termine deriva dall’unione della parola “man” e della parola “interrupting”, ovvero “uomo” e “interrompere”. Strettamente legato al mansplaining il manterrupting è l’interruzione che l’uomo produce mentre una donna parla, per intervenire in maniera arrogante. Solitamente si usa per indicare gli uomini che non lasciano portare a termine un discorso a una donna.

  1. Slut-shaming

Il termine slut-shaming deriva dall’unione della parola “slut” e dalla parola “shaming”, ovvero dalle parole sgualdrina e vergognare. In questo caso, il termine indica chi usa giudicare le donne come delle poco di buono in base alle abitudini sessuali. Gli uomini, infatti, si arrogano spesso il diritto di giudicare le donne in base alle loro condotte sessuali. Viene messo in atto quando ci si trova dinanzi a donne che non hanno paura di vivere la propria vita sessuali in maniera libera.

Copyright: foto copertina di Jen Theodore su Unsplash.

This post was published on 18 Febbraio 2021 08:34

Pubblicato da
Daniele Puddu

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