Come preparare un buon caffè con la Moka: sono arrivate le vacanze di Natale, aumentano pranzi e cene tra amici e parenti, anche se ridotti a causa del lockdown, con i pasti che si chiudono sempre con un bel caffè. C’è chi usa le cialde e chi la classica Moka, ma una cosa è garantita, la discussione su chi trova il caffè troppo leggero o troppo forte. Chi ha ragione? Come si fa il caffè perfetto?
Ovviamente ognuno ha i suoi gusti e le sue abitudini. Noi lasciamo parlare i protagonisti del settore, sono loro a raccontarci come si prepara un ottimo caffè, con tanti piccoli trucchi che molti di noi ancora non conoscono.
Partiamo con tre regole forse banali, ma che è sempre meglio citare.
La prima è che la caffettiera non si lava mai con il sapone! Si usa solo acqua calda, per evitare che si perda la componente grassa del caffè che col tempo riveste le pareti della Moka evitando che si senta quello sgradevole retrogusto metallico tipico delle caffettiere appena comprate.
La seconda è quella di scegliere un caffè di qualità, con la miscela preferita tra robusta (con un maggiore tenore di caffeina, che conferisce un gusto più deciso, più legnoso se asiatico, più di terra se africano) e arabica (più dolce e meno amara, con tanti aromi, fa più crema e meno schiuma, è di qualità più elevata, ma anche più costosa).
Il caffè che deve avere il giusto grado di torrefazione, ma questo lo scoprite solo con l’esperienza provando le differenti marche. Ce ne sono tantissime qualità, visto che siamo in Sardegna vi ricordo i grandi caffè sardi: La Tazza d’Oro a Cagliari e Devoto a Nuoro.
La conservazione è essenziale, mai lasciare il caffè all’aria aperta, anche perché oltre che a perdere il proprio aroma, tende ad assorbire gli altri odori. Quindi meglio scegliere un contenitore ermetico da tenere ben chiuso.
Partiamo dall’acqua, dev’essere fresca e possibilmente con un basso contenuto di calcare, infatti in molti utilizzano l’acqua minerale naturale (non quella effervescente).
La base della Moka, la caldaia, si riempie di acqua fino alla valvola, senza coprirla.
Niente montagnetta di caffè. Questa è la regola più difficile da rispettare, siamo infatti tutti convinti che riempire bene la moka con la classica montagnetta sia la regola aurea del bravo preparatore di caffè. Niente di più sbagliato! Non è vero che così il caffè diventa più forte, diventa solo più amaro.
La caffettiera si riempie pian piano, dando degli scossoni laterali per far assestare meglio il caffè, si possono dare anche dei colpetti sbattendo con delicatezza il fondo della Moka su un piano. Vedrete che il livello del caffè pian piano scenderà.
Come scende bene si aggiunge dell’altro, alla fine il livello del caffè dovrà essere a sfioro con il bordo del filtro (al massimo mezzo cucchiaino in più, aggiungo io). No, niente romantica e tradizionale montagnetta.
E, come avrete intuito, guai a pressare il caffè con il cucchiaino, anche i buchi con lo stuzzicadenti non servono a nulla. Piuttosto, prima di chiudere la caffettiera, pulite i bordi dal caffè rimasto per assicurarvi una buona chiusura.
Mettere il caffè sul fuoco a fiamma bassa sul fornello più piccolo, lo so ci vuole un secolo, ma quello del caffè è un rito, l’importante è berlo buono e cremoso.
Quando il caffè comincia a uscire si può spegnere la caffettiera e attendere che continui a uscire. Sì, senza la fiamma a spingerlo ulteriormente di sotto.
C’è chi invece di spegnere la fiamma, al primo gorgoglio apre il coperchio per evitare che la condensa ricada sul caffè annacquandolo. In questo caso non devi però aspettare che il caffè esca del tutto, si deve infatti togliere la Moka dal fuoco qualche istante prima.
In entrambi i casi esce un po’ meno caffè ma il gusto ne guadagna. Nella mia esperienza quotidiana trovo preferibile la prima ipotesi (quella di spegnere la fiamma).
La cosa che proprio non si deve mai fare è dimenticare il caffè sul fuoco, il caffè bruciato è meglio buttarlo.
Prima di versalo non dimenticate un bel giro di cucchiaino per rendere omogeneo il caffè presente nella caffettiera.
lo so lo so… il caffè in Italia è un argomento delicato, potenzialmente esplosivo. Ma voi provate questa “ricetta del buon caffè” almeno una volta e poi dopo continuate pure a fare come preferite!
E se vi state chiedendo se la Moka più è vecchia e meglio è.. beh… non è proprio così, si deve passare un dito all’interno, se la parete è liscia, va bene, se è ruvida, meglio sostituirla o assieme al caffè beviamo anche alluminio. Così almeno spiegarono su Report alcuni anni fa!
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Copyright: foto copertina della Moka da Pixabay, rilasciata dal suo autore nel pubblico dominio.
This post was published on 28 Dicembre 2020 13:46
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