Sebadas di Sardegna verso il marchio IGP: difendere la qualità dei prodotti tipici sardi, lì dove vengono preparati praticamente da sempre e avere nel contempo uno strumento per promuoverli al meglio sui mercati nazionali e internazionali, con più strumenti per combattere la contraffazione. È questo lo scopo del marchio IGP (Indicazione geografica protetta), che presto potrebbe includere uno dei prodotti tipici sardi più amati: le sebadas.
Si è infatti costituito nei giorni scorsi il Comitato promotore Sebadas di Sardegna Igp, con lo scopo di inserire questo dolce tipico della Sardegna nell’elenco dei prodotti tutelati dal marchio di “Indicazione geografica protetta“.
Il comitato è composto da dieci imprese artigiane del settore della pasta fresca, inclusi i maggiori produttori isolani di sebadas:
Come potete vedere viene rappresentata praticamente tutta l’isola. Il disciplinare si rifà con rigore alla ricetta classica, con varianti minime che si rifanno alla tradizione locale talvolta diversa da comune a comune e sono prevalentemente relative alla tipologia di formaggio utilizzato, agli aromi, alla dimensione e al peso.
La ricchezza del patrimonio gastronomico sardo, infatti, non sta solo nella peculiarità di prodotti che non esistono fuori dall’isola, ma anche nelle leggere difformità da zona a zona, a sottolineare l’artigianalità del prodotto e il suo stretto legame con il territorio.
Il comitato promotore dell’ Sebadas di Sardegna IGP ha già inoltrato la richiesta al ministero delle Politiche Agricole e all’assessorato dell’Agricoltura della Regione Sardegna.
Ma cosa sono di preciso le sebadas? Amatissime da sardi e turisti, le Sebadas o Seadas (al singolare si toglie la “s“), sono un dolce realizzato a base di pasta fresca ripiena, che veniva tradizionalmente preparata dalle donne barbaricine nel periodo primaverile per celebrare il ritorno a casa dei pastori dopo la fredda stagione invernale, passata a pascolare le greggi.
Troviamo la definizione esatta di Sebadas nella scheda dedicata alle sebadas dei “Prodotti Tradizionali della Sardegna” di cui fa parte.
Dolce da cucinare fritto, solitamente di forma circolare, con un ripieno di formaggio pecorino lievemente inacidito (aromatizzato con buccia di limone o di arancia grattugiata) ricoperta da una pasta di semola di grano duro.
Si serve coperta di miele, solitamente di corbezzolo.
PROVA A FARLE IN CASA –> Ricetta delle Seadas!
Franco Calisai, presidente del Comitato promotore Sebadas di Sardegna IGP e titolare del pastificio La Sfoglia d’Oro di Sassari:
Puntiamo a far entrare le Sebadas nell’Olimpo delle eccellenze gastronomiche mondiali, con l’acquisizione di una denominazione che è innanzitutto una tutela per il consumatore, ma anche un modo per sottrarre il prodotto a tentativi di usurpazione del nome.
Un mercato florido, già economicamente importante. La Cna Alimentare Sardegna ipotizza però una produzione complessiva media di 1.625.000 pezzi prodotti annualmente nell’isola, pari a circa 1.300 quintali e oltre 1.300.000 euro di fatturato. Il numero di dipendenti sarebbe invece di circa 150, mentre quello degli addetti, che comprende oltre ai dipendenti, anche titolari, soci e coadiuvanti, sale a 250.
Copyright: foto copertina dal materiale promozionale della sagra delle seadas di Palau di quattro anni fa.
This post was published on 15 Novembre 2020 12:44
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